
Expo e alimentazione. Il “diritto al cibo” in Lombardia è già una proposta di legge

Il “diritto all’acqua e al cibo” sancito dalla “Carta di Milano” annunciata per Expo? In Lombardia è già un po’ più di un semplice principio: è un progetto di legge. Messo nero su bianco e presentato oggi a Milano da quell’intergruppo “Vita, famiglia ed economia sociale” che i lettori di tempi.it conoscono proprio per la particolare attenzione a temi sensibili come la famiglia e la disabilità.
PIENO ACCESSO PER TUTTI. Obiettivo dell’iniziativa bipartisan, si legge nella presentazione, è quello ridurre gli sprechi alimentari e «garantire a tutti pieno accesso ai mezzi necessari al sostentamento alimentare», impegnando la Regione Lombardia – sintetizza l’agenzia Ansa – a sostenere «iniziative pubbliche e private che si occupano dei poveri, programmi di educazione alimentare, il riutilizzo degli alimenti scartati e delle eccedenze alimentari». Allo scopo la proposta dell’intergruppo prevede uno stanziamento di fondi che per l’anno in corso sarebbe pari a 200 mila euro.
PREMI AI VIRTUOSI. Non solo. Con la norma sarebbero introdotti anche criteri di «premialità, nell’ambito delle regole di aggiudicazione dei bandi rivolti a chi opera nel settore della ristorazione e ospitalità alberghiera, per le imprese in grado di ridurre volumi di spreco alimentare e alle amministrazioni locali che vi aderiscano. Lo stesso criterio varrà per le imprese che garantiranno la redistribuzione gratuita delle eccedenze alimentari a favore dei cittadini meno abbienti e che promuovano azioni concrete per ridurre gli sprechi privilegiando cibi a lunga scadenza». Proposta inoltre l’istituzione di un Osservatorio regionale “Spreco zero”, composto da soggetti pubblici e privati impegnati nella lotta allo spreco e distribuzione alimentare, al fine di studiare e suggerire al governo regionale e al Consiglio le “buone pratiche” intese a minimizzare perdite e inefficienze della filiera agro-alimentare.
LA CHIAVE SUSSIDIARIA. Sono 700 mila gli indigenti in Lombardia, ha spiegato in conferenza stampa Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio lombardo e primo firmatario dell’iniziativa di legge. «Nella ricca Lombardia la seconda città è quella di chi vive sotto la soglia della povertà assoluta». «Si produce tanto cibo ma non lo si distribuisce in maniera adeguata», ha aggiunto il consigliere del Pd Fabio Pizzul per sottolineare la necessità di una misura che – per usare sempre le parole di Cattaneo – «vuole razionalizzare la distribuzione del cibo, riducendo gli sprechi, premiare organizzazioni e aziende che non sprecano, armonizzare e rispondere meglio ai bisogni dei poveri attraverso politiche da attuare in chiave sussidiaria, a supporto cioè di soggetti già impegnati in questi ambiti».
FIRMATARI. Insieme a Cattaeo e Pizzul hanno sottoscritto la proposta Daniela Maroni (Lista Maroni), Angelo Capelli (Ncd), Gianantonio Girelli (Pd), Mauro Piazza (Ncd), Mario Barboni (Pd), Carlo Malvezzi (Ncd), Michele Busi (Patto Civico), Carlo Borghetti (Pd), Silvana Saita Santisi (Lega Nord), Fabio Rolfi (Lega Nord), Luca Del Gobbo (Ncd), Stefano Carugo (Ncd), Lino Fossati (Lista Maroni), insieme agli assessori Mauro Parolini (Ncd) e Mario Melazzini (Ncd). Il testo sarà depositato nei prossimi giorni con la speranza, da parte dei promotori, di vederlo approvato dal Consiglio entro la fine dell’Esposizione universale.
Foto Colletta alimentare: Ansa
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