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Non c’è Europa se non riconoscendo il volto dell’altro

Di Emanuele Boffi
24 Maggio 2024
L’Unione non è nata da un compromesso, ma dal riconoscimento che l’alterità è un bene e che la libertà è il mezzo attraverso cui le persone possono imparare a essere comunità
Annunci luminosi in vista delle prossime elezioni europee all’esterno della sede dell’Europarlamento a Bruxelles, 27 aprile 2024
Annunci luminosi in vista delle prossime elezioni europee all’esterno della sede dell’Europarlamento a Bruxelles, 27 aprile 2024 (foto Ansa)

“Europa, chi sei?”. È la domanda che abbiamo posto su Tempi al principio di un ciclo di contributi in vista delle elezioni che a giugno porteranno gli abitanti del Vecchio Continente a eleggere i rappresentanti del Parlamento europeo. L’interrogativo resta ineludibile, come aveva già spiegato Benedetto XVI:

«Il problema dell’attuale dibattito sull’Europa, e anche quello della lotta politica riguardo all’Europa, consiste in gran parte nel fatto che rimane poco chiaro cosa si intenda o si affermi effettivamente con “Europa”. È qualcosa di più di un sogno romantico alquanto nebuloso? È qualcosa di più che una comunione di interessi politico-economici tra i paesi che una volta dominavano il mondo, che sono ormai in una posizione marginale?» (discorso a Strasburgo, 28 aprile 1979, in La vera Europa, 2021).

Gli interlocutori che abbiamo chiamato a confrontarsi sul tema (cui aggiungiamo gli interventi apparsi sul nostro substack Lisander), pur se da angolazioni diverse, hanno tutt...

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