
Europa sì, ma quale Europa?

Europa sì, ma quale Europa? È questa la domanda che oggi viene negata e che invece occorre porsi. Che uno stabile legame politico tra i popoli europei sia tanto utile quanto inevitabile è ormai una cosa ovvia. Sarebbe sciocco negarlo. La questione è, piuttosto, un’altra: l’idea – finora perentoriamente presupposta – che all’unione politica dei popoli europei si possa e si debba giungere soltanto per sviluppo del processo avviato il 18 aprile 1951 con l’istituzione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA), ovvero in forza di trattati internazionali, di patti sottoscritti fra Stati.
In effetti, se si va a rileggere la Dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950, che ne fu all’origine, ci si accorge che, pur se si invoca un trattato per il suo avvio, non si indica uno sviluppo per trattati, di accordi tra Stati, come via maestra per la costruzione dell’unità europea. Non è a questo cui miravano i grandi fondatori: oltre a Robert Schuman, Jean Monnet, Konrad Adenauer e Alcide De Gasperi. La loro prospettiva aveva […]
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