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Esiste un dato che nel dibattito sulla crisi energetica abbattutasi sull’Europa è emerso solamente in controluce. Secondo il ministero dell’Economia, famiglie e imprese francesi avranno un “caro bolletta” del 3 per cento nel 2022 mentre noi italiani arriveremo a un più 70 per cento. E gli effetti della guerra in Ucraina sono ancora tutti da valutare. Da dove nasce questo divario, come può essere colmabile e che cosa può fare l’Unione Europea?
Il mercato energetico è ormai pienamente globalizzato e sta cercando un nuovo equilibrio. Gli attori protagonisti sono il petrolio arabo, il gas russo e ultimo arrivato sulla scena il Gnl americano (gas naturale liquefatto, estratto dalle rocce con la tecnica della fratturazione idraulica). Comparse rimangono tutte le nazioni non produttrici che dipendono dalle relazioni commerciali e diplomatiche con i produttori. Ognuna di esse fa il suo gioco: la pragmatica Germania aveva deciso di dismettere il nucleare per diventare l’hub europeo de...
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