
Estate e giornali. Che pesci prendere? Occhio a Pacu, il “Ball Cutter” polinesiano
Soltanto giornali informatissimi come il Daily Mail o il Sun riescono a placare la fregola estiva dei media italiani. E con l’afa, il sole, le vacanze, l’animale d’acqua diventa la preda preferita dei pescatori di notizie. A meritarsi un discreto successo mediatico, in questi giorni, è senz’altro Pacu, il Ball Cutter polinesiano, immigrato nell’Illinois, che fa strage di bagnanti azzannandoli ai testicoli. Dovrebbe essere un erbivoro con il gusto per i semi e le “noci” ma, da quando si è trasferito in America, ha cambiato dieta e si è messo a caccia di altre drupe. Forse è stato colpito dal virus zombie americano o ha un problema di colesterolo. Pacu 3d potrebbe essere il seguito di Piranha 3d (d’altronde i due pesci sono parenti), anche se, con il suo sorriso a “trentadue denti” e i suoi comportamenti molto “umani”, come ci informano le cronache, al Pacu basterebbe soltanto una pulizia dei denti per guadagnarsi un ruolo in un film hard-splatter con Sara Tommasi. Pacu: la prossima star di una nuova produzione aliena?
“Le sirene non esistono”. Non è il nuovo cda Rai che ha deciso di porre limiti al programma scientifico di Roberto Giacobbo, ma una notizia battuta dall’Ansa. Ebbene, un’agenzia oceanografica americana, la Noaa, ha comunicato che «non sono mai state trovate prove dell’esistenza di umanoidi acquatici». Lo stile comunicativo della Noaa non è dissimile da quello del ministero della salute americano, che aveva dichiarato l’Huffington Post, a proposito di un’ipotetica pandemia zombie in atto: «Non siamo a conoscenza di un virus e di una condizione in grado di rianimare i morti» avevano precisato da Washington.
Non siamo a conoscenza dei nomi dei nuovi assessori del comune di Parma. Questo lo hanno detto per settimane tutti i giornalisti italiani. Per rispondere alle polemiche del lungo varo della sua giunta, il sindaco del movimento 5 stelle, Federico Pizzarotti, ha tirato in ballo Paul, il polpo indovino: «Domandatelo a lui» ha detto. Ci vorrebbe una di quelle fiale di virus zombie che vanno forte in america per far parlare di nuovo il defunto cefalopode. Ma ora che Beppe Grillo puccia i piedi a Porto Cervo, si può chiederlo a lui di trovargli un degno sostituto.
Per rinfrescare le sue pagine, anche il Corriere della Sera sguinzaglia giornalisti dietro gli animali acquatici. Ecco allora il rinvenimento nella bassa di una Tartaruga Alligatore, beccata a spasso per le risaie, dove ha terrorizzato la popolazione indigena. Urge precisare, spiega il Corriere qualche giorno dopo aver dato la notizia, che è parente della nota Tartaruga Azzannatrice che da qualche anno ha preso un nido in affittato nei pressi della Villa Reale di Monza. Probabilmente la tartaruga alligatore è venuta dalla Florida a trovare la zia, il terrore del laghetto, e avrà sbagliato scorciatoia. Magari fra un centinaio d’anni arriverà a Monza. Sempre prima della metropolitana, comunque.
Nel sushi giornalistico estivo non poteva mancare la temibile Alga Tossica. Non ha trentadue denti ma è abbastanza cattiva da meritarsi gli aggiornamenti quotidiani della rete, già da qualche estate. Basta scrivere “alga” su google news per saper come evitare i posti dove il terrore dei quattro mari si fa avvistare.
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