
Per Erri De Luca la “passione civile” è una regione che si riduce a discarica
Di per sé, l’idea del Corriere della Sera di affidare un commento sull’emergenza dei rifiuti in Campania a un noto intellettuale napoletano come Erri De Luca era ottima. Ne è venuto fuori però un messaggio sconcertante e un’apologia dell’inciviltà. Ha scritto De Luca che appiccare il fuoco ai rifiuti è fuorilegge ma si è chiesto sotto la tutela di quale legge sta chi viene affogato fin sotto casa di marciume; e ha affermato che, se «la Campania rifiuta i suoi rifiuti», «ne ha diritto» perché «nessuno ti può imporre a domicilio la spazzatura altrui» e «nessun potere può costringerti a discarica». A suo dire la colpa è di una politica che ha perso l’intelligenza di mediare, di consultare: «I governanti sempre più spesso si urtano contro un’opposizione unanime di popolo, dalla Val di Susa in giù». Quest’ultimo caso è «un capolavoro di arroganza da una parte e di passione civile dall’altra». E così via.
Questa rubrica porta come titolo “Intellettuale cura te stesso”, ma qui manca l’intellettuale, anzi l’intelletto. Come al solito, le accuse generalizzate contro tutta la politica servono soltanto a tacere degli autentici responsabili dello scempio. Tanto per cominciare della camorra, cui De Luca non riserva neppure una parola, e che prospera sui rifiuti. Poi di coloro che governano la Campania e Napoli da anni (in primis Antonio Bassolino) e che non sono riusciti a creare un sistema decente di smaltimento dei rifiuti, basato su una rete di inceneritori e termovalorizzatori; e che non hanno avuto il coraggio e la forza di tagliare così una delle radici principali che alimentano la camorra. Erri De Luca dice che nessuno ti può imporre a domicilio la spazzatura altrui. Ma che bel modo di ragionare. Fino a prova contraria, qui non si tratta di spazzatura altrui, ma della spazzatura di Napoli e della Campania, a meno che non si creda che ognuno debba smaltirsi individualmente la spazzatura in casa. I rifiuti vanno smaltiti con un sacrificio collettivo, occorre che tutti se ne facciano carico, beninteso con soluzioni civili. Altre regioni hanno realizzato sistemi di smaltimento che funzionano egregiamente. Ma se si chiudono per anni gli occhi sulle discariche abusive, non si costruisce alcun sistema decente di smaltimento, solleticando le deliranti opposizioni a qualsiasi apparato tecnologico e a una sua qualsiasi localizzazione, che cosa ci si può attendere, a parte sperare nei miracoli di san Gennaro? Questa è la politica che bisognerebbe cacciare a pedate, non quella di chi, dal centro, è poi costretto in qualche modo a mettere le toppe e si prende pure le reprimende dei demagoghi, mentre i veri responsabili tacciono in attesa di riciclarsi verso i vertici della politica nazionale. Intanto la Regione Campania spedisce a costi deliranti i suoi rifiuti in Romania, mentre amministratori irresponsabili continuano ad aizzare rivolte contro gli inceneritori, pensando di cavarsela scaricando la propria spazzatura altrove. Ma che si imponga ai romeni la spazzatura altrui, a suon di denari che poi graveranno sul bilancio dello Stato italiano, non indigna punto il nostro moralista. De Luca tira fuori la Val di Susa: proprio un altro esempio di reazione irrazionale alimentata da irresponsabili demagoghi. Altro che passione civile. Quel che il nostro intellettuale sta disegnando non è un fronte di popolo dalle Alpi al Lilibeo, ma un insieme di manifestazioni irrazionali fomentate dalla peggiore demagogia politicante, che stringono un nodo scorsoio attorno alla gola di questo paese.
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