Perché Erdogan ha scelto di stare con Hamas

Il presidente turco abbandona la realpolitik su Israele e i terroristi di Gaza e mette in difficoltà la Nato. Dietro al calcolo politico ci sono anche l'opinione pubblica turca e l'atteggiamento degli Stati Uniti

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan rompe gli indugi e sceglie la via “populista” alla realpolitik mostrata in queste settimane sulla guerra tra Israele e Hamas in un calcolo politico che guarda sia all’interno della Turchia che agli attori regionali.

Dopo varie proposte di mediazione, Erdogan ha pronunciato lo scorso 25 ottobre un durissimo discorso davanti ai parlamentari del suo partito Giustizia e Sviluppo (AKP) in cui ha rifiutato la definizione di Hamas come “organizzazione terroristica”, affermando invece che il movimento è «un gruppo di liberazione "mujaheddin" che combatte una battaglia per proteggere le sue terre e la sua gente». Il termine arabo impiegato è quello utilizzato solitamente nella retorica islamista per definire “coloro che si impegnano nel jihad”, la Guerra santa.
La telefonata tra Erdogan e papa Francesco
Erdogan ha anche criticato l’Occidente per aver sostenuto la risposta dello Stato di Israele al barbaro attacco condotto da Hamas lo scors...

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