
Elogio del ruvido
A questa rubrica non piace Eugenio Fascetti, attualmente allenatore del Bari, che lascerà a fine stagione. Non piace come tecnico e come persona. Questione di gusti tattico-comportamentali, di pelle, di carattere. Però Fascetti, tra tutti i personaggi dell’universo mondo del football nostrano, ha un grande pregio che qua si vuole elogiare: non le manda a dire, non ha mai fatto un silenzio stampa nella sua vita perché pensava che portasse bene, non ha mai fatto un silenzio stampa generalizzato come quello, ridicolo, della Lazio che non parla perché dopo il derby con la Roma ha avuto critiche pesanti (e cosa dovevano fare, beatificarli insieme con padre Pio?). Fascetti, anche domenica, ha chiesto in sala stampa: c’è il tale giornalista? E giù a muso duro a fargli dei rimproveri. Spesso ha torto, qualche volta ha ragione, però almeno non mette tutti sullo stesso piano, legge i quotidiani, conserva in modo maniacale “i pezzi” incriminati per molto tempo. “i pezzi” incriminati per molto tempo.
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