Contenuto riservato agli abbonati

La preghiera del mattino

Elly Schlein, la crisi della sinistra occidentale fatta persona

Di Lodovico Festa
19 Marzo 2025
La posizione incomprensibile della leader del Pd su Trump, Russia e Ucraina, l’idea suicida di accodarsi alla Cgil di Landini, l’europeismo senza pensiero dei “progressisti”. Rassegna ragionata dal web
La segretaria del Pd Elly Schlein sabato 15 marzo in piazza del Popolo a Roma per la manifestazione “Una piazza per l’Europa” promossa da Michele Serra e “Repubblica” (foto Ansa)
La segretaria del Pd Elly Schlein sabato 15 marzo in piazza del Popolo a Roma per la manifestazione “Una piazza per l’Europa” promossa da Michele Serra e Repubblica (foto Ansa)

Su Dagospia si scrive: «Elly Schlein si ritrova nella paradossale situazione di poter distruggere il Partito democratico senza colpo ferire. La sua posizione anti-Eu sull’Ucraina (“non siamo con Trump e il finto pacifismo e non saremo con l’Europa per continuare la guerra”) ha imbufalito mezzo Pd e moltissimi iscritti e elettori, eppure pochissimi levano un fiato per dirle: “Ma che cazzo stai a fa’?”».
La Schlein è un’espressione, quasi spontanea per mancanza di cultura politica, delle difficoltà che vive la sinistra in tutte le liberaldemocrazie occidentali, all’interno delle quali deve cercare una sintesi tra i sentimenti morali (la base per la loro ricerca di una giustizia sociale) dei ceti popolari e gli orientamenti tra libertari e nichilistici di settori della borghesia progressista (e dei suoi figli), e il tutto in una realtà globale molto disordinata. La difficoltà di questa sintesi si avverte anche in politici di spessore e responsabili come il laburista Keir Starmer o la soci...

Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno

Articoli correlati