
Elezioni europee. Noi votiamo, non deleghiamo

Pubblichiamo il giudizio sulle elezioni europee del prossimo 26 maggio proposto dagli amici dell’associazione Esserci del collegio Nord-Est.
«Senza perseguire con costanza, impegno e intelligenza il bene comune, nemmeno i singoli potranno usufruire dei loro diritti e realizzare le loro più nobili aspirazioni, perché verrebbe meno lo spazio ordinato e civile in cui vivere e operare».
(Papa Francesco, Discorso alla città di Cesena)
L’impegno di ciascuno per realizzare le proprie aspirazioni autentiche è la legittima aspettativa che sta al fondo di ogni azione umana, privata o pubblica che sia.
Si tratta di un dinamismo così naturale da portarci a pensare ingenuamente che questo traguardo sia raggiungibile senza perseguire con costanza, impegno e intelligenza il bene comune. I diritti del singolo, al contrario, possono essere realmente perseguiti solo sostenendo le relazioni umane e sociali in cui la persona può prendere coscienza di se stessa, in cui cioè può realizzarsi. Il bene comune è l’unica dimensione che, senza opporsi alle aspirazioni personali, le ordina e le valorizza.
Per questo motivo, laddove le persone non vengono sostenute e favorite attraverso la valorizzazione e la cura dei legami che le costituiscono, del popolo a cui appartengono e nel quale trovano la loro identità, nemmeno i singoli potranno usufruire dei loro diritti.
Le grandi sfide dei tempi attuali (da quella dell’accoglienza a quella della giustizia sociale, fino a quella del benessere personale e comunitario) non possono trovare una possibilità di affronto adeguato al di fuori di questo principio popolare, da cui occorre avere il coraggio di ripartire.
Si tratta, principalmente, di una emergenza educativa: per dire io è sempre più necessario tornare a essere capaci di dire noi.
Noi votiamo
Noi votiamo Valentina Castaldini e Mario Malossini perché, in Forza Italia, all’interno del Partito Popolare Europeo, hanno dimostrato la sensibilità necessaria per sostenere e difendere il principio di sussidiarietà. Solo questo principio valorizza la creatività di un popolo che non delega alle istituzioni la soluzione di tutti i problemi, ma che chiede loro un sostegno per i tentativi che nascono dal basso, dalla società, dalle relazioni reali e operative tra le persone. Solo questo principio può generare quello spazio ordinato e civile per l’evolversi di una vita comunitaria e, conseguentemente, di una realizzazione individuale.
Noi votiamo, non deleghiamo.
Sappiamo bene che la questione centrale di queste elezioni e, a Dio piacendo, delle prossime, non è principalmente il partito o la persona: se chiediamo uno spazio è perché sappiamo che la vera educazione comincia laddove quello spazio viene costruito per abitarCi. Si chiede uno spazio per esserci: non si può aspirare ad avere una grande casa per lasciarla deserta.
La vera responsabilità, per noi, è quella di rimboccarci le maniche per ricostruire un tessuto fatto di opere e di tentativi sociali, per ricostruire cioè quei corpi intermedi che sono stati e sono la linfa della storia europea.
Noi votiamo per questo.
Foto Alexandros Michailidis/Shutterstock
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!