Elezioni Csm, Orlando convoca Ferri per la vicenda dell’sms

Di Chiara Rizzo
07 Luglio 2014
Durante le elezioni per il rinnovo dei membri togati il sottosegretario ha inviato un messaggio sponsorizzando alcuni candidati di Mi. L'Anm: «Grave interferenza». Critiche anche da Mi. L'autodifesa: «Contrasti interni, vicenda gonfiata»

Il sottosegretario Cosimo Ferri è stato convocato oggi pomeriggio dal ministro della Giustizia Andrea Orlando per chiarire la vicenda dell’sms inviato per sponsorizzare due candidati di Magistratura indipendente (corrente di cui Ferri è stato segretario fino al 2013) alle elezioni in corso da ieri per il rinnovo dei membri togati del Csm.

IL MESSAGGINO “INCRIMINATO”. Le votazioni per il rinnovo di Palazzo dei Marescialli sono iniziate ieri, e continuano per tutt’oggi. Ieri Ferri ha inviato un breve messaggio: “Per le prossime elezioni Csm mi permetto di chiederti di valutare gli amici Lorenzo Pontecorvo (giudice) e Luca Forteleoni (pm). Ti ringrazio per la squisita attenzione”. Il testo e il fatto sono stati resi noti, in polemica, da alcuni membri della stessa corrente Mi, in particolare da un altro candidato che ha pubblicato la foto dell’sms sulla mailing list interna a Mi. Immediate sono deflagrate le polemiche.

L’ANM: “GRAVE INTERFERENZA”. Il magistrato Carlo Citterio, membro di Area all’Anm, ha per esempio subito chiesto un chiarimento di Orlando e del suo sottosegretario: «Penso che la vicenda imponga un immediato chiarimento da parte dell’interessato: o gli sms sono stati fatti “usurpando” nome e volontà del magistrato sottosegretario Ferri;o il ministro Orlando deve prendere atto del coinvolgimento diretto di un esponente governativo nella campagna elettorale per un diverso organo costituzionale trarne o farne trarre le conseguenze». La stessa Anm, il sindacato delle toghe, ieri pomeriggio ha poi diffuso un comunicato ufficiale sulla vicenda, denunciando che “non solo costituisce una evidente e grave interferenza nel delicato equilibrio tra i poteri, ma fa emergere ancora una volta la problematicità dei rapporti tra politica e magistratura e la necessità di porre dei limiti per assicurare una netta distinzione di ruoli e funzioni”.

FERRI: «CHIARIRO’ TUTTO». Che Area – corrente di sinistra delle toghe, di linea opposta a Mi – si buttasse a pesce sulla polemica era abbastanza scontato, ma in questo caso ha fatto ancor più impressione che a criticare Ferri fossero componenti della sua stessa corrente del calibro di Pier Camillo Davigo (giudice di Cassazione), Marcello Maddalena (procuratore generale di Torino) , Sebastiano Ardita (procuratore aggiunto a Messina) o il membro attuale del Csm Pepe: tutti sostenitori di candidati alternativi a quelli proposti dall’ex segretario Ferri. Quest’ultimo già ieri ha provato a difendersi: «Ho chiamato Orlando e mi ha detto che ci vedremo nelle prossime ore (appunto oggi, ndr.). Gli ho spiegato che l’sms era solo un messaggio privato indirizzato a colleghi che conoscevo personalmente e con cui in questi anni ho avuto scambi di vedute. Se mi hanno chiesto di dimettermi? No, nessuno lo ha fatto perché mi auguro che abbiano capito che si tratta di una polemica tutta interna a Magistratura indipendente».

ALFANO: «FERRI RIFLETTA». Critiche però sono arrivate persino dal ministro dell’Interno ed segretario di Ncd Angelino Alfano: «Io credo che il sottosegretario Ferri abbia il diritto e il dovere di fare una riflessione e di comunicarla pubblicamente. È una vicenda che va affrontata pubblicamente e senza ipocrisie». Poi Alfano ha aggiunto: «Faccia lui questa riflessione, ma al tempo stesso vedo troppi che si scandalizzano, come se non sapessero come avvengono le elezioni».

NUOVI EQUILIBRI AL CSM? Il clima “surriscaldato” intorno alle elezioni è spiegato da due ragioni. La prima è che queste sono sicuramente elezioni da giro di boa, perché il Csm è al centro di una riforma del governo Renzi, che potrebbe prevedere anche una riforma delle elezioni dei membri, per togliere peso alle correnti. La seconda ragione è dovuta alle primarie che per la prima volta si sono tenute prima delle consultazioni e che hanno registrato una modifica degli equilibri di potere tra le correnti. Se quei risultati venissero confermati, proprio Mi acquisirebbe un peso significativo, dato che alle primarie ha superato la corrente “centrista” Unicost che rischia di perdere un seggio: in questo caso si potrebbero avere 5 consiglieri di Area, 5 (anziché i 6 attuali) di Unicost e 4 (anziché 3) di Mi, con quest’ultima corrente trasformata in un ago della bilancia decisivo in ogni votazione a Palazzo dei marescialli. Un risultato che potrebbe essere confermato tanto più dopo la decisione del Csm sul caso Bruti Liberati-Robledo, criticata da molti magistrati perché pilatesca, e che era stata contrastata solo dai membri di Mi. I risultati però non saranno noti prima di mercoledì prossimo, 9 luglio.

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