El país critica Stamina e Vannoni: «È inammissibile sfruttare un vuoto legislativo e la disperazione delle famiglie»

Di Leone Grotti
03 Aprile 2013
Il principale quotidiano spagnolo scrive: «Le illusioni devono essere amministrate con un minimo di rigore. Altrimenti il dolore, la disillusione, la frustrazione prevedibili serviranno solo a peggiorare la situazione».

«Bambini incurabili ricevono terapie non autorizzate in un ospedale italiano»: è questo il titolo del servizio dedicato oggi dal principale quotidiano spagnolo, El país, al caso Stamina, la Fondazione di cui il professore Davide Vannoni è presidente e che fornisce terapie compassionevoli promettendo la guarigione per malattie ad oggi incurabili. Nel suo articolo El país ricorda da una parte che le prime infusioni di staminali a bambini come Sofia hanno dato dei risultati positivi, dall’altra che l’Aifa dopo l’ispezione ai laboratori di Brescia, dove Stamina prepara le cellule staminali, ha concluso che «sono assolutamente inadeguati» e che «non ci sono basi scientifiche» per proseguire la terapia. Il ministro della Salute Renato Balduzzi, criticato anche dalla rivista scientifica Nature, sotto pressione dell’opinione pubblica, ha autorizzato per decreto chi è già in cura con Stamina a completare la terapia, nonostante questo vada contro la legge.

«QUESTA È ALCHIMIA». Il quotidiano spagnolo intervista Elena Cattaneo, direttore del centro di ricerca sulle staminali dell’Università di Milano: «Io soffro per queste famiglie a cui stanno dando speranze non giustificate. Potrebbero esserci effetti collaterali anche molto gravi. Noi non lo sappiamo. Questa non è né scienza, né medicina, ma alchimia. Ognuno ha il diritto di curarsi come vuole, con l’olio di serpente o andando a Lourdes, ma non può essere lo Stato a fornire l’olio di serpente o il viaggio».

SERVONO DATI SCIENTIFICI. Poi continua, evidenziando il vero problema nel caso che ha coinvolto il ministero e Stamina: «Io ogni giorno mi sottopongo al giudizio della comunità internazionale, comunicando dati, procedimenti e risultati con trasparenza e rigore. Stamina invece non mette a disposizione niente di tutto ciò». Cinzia Caporale, biologa specializzata in Bioetica, docente all’Università di Roma La Sapienza e dirigente tecnologo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dichiara a El país: «[Quelle di Stamina] sono terapie incerte. Non rispettano il metodo scientifico né l’etica del processo. Dire “io spero di salvare il paziente” non è sufficiente, le intenzioni non bastano».

«METODO VANNONI INAMMISSIBILE». In un altro articolo a corredo della storia, Emilio De Benito, nella sua analisi per il quotidiano spagnolo, commenta: «Malati incurabili e trattamenti promettenti formano un cocktail esplosivo. (…) È vero che bisogna essere molto freddi per negare  a una famiglia il diritto a tentare qualunque cosa per salvare il proprio figlio. Ma “il tutto per tutto” non è una opzione valida. Le cellule staminali, ad oggi, sono più promettenti che efficaci. (…) Il metodo utilizzato da Vannoni, sfruttando un vuoto legale e la disperazione delle famiglie, non è ammissibile». E conclude: «Si possono dare speranze quando c’è una base scientifica. Anche se l’effetto placebo è ammissibile in casi disperati, le illusioni devono essere amministrate con un minimo di rigore. Altrimenti, il dolore, la disillusione, la frustrazione prevedibili serviranno solo a peggiorare la situazione».

@LeoneGrotti

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