Egitto, Parlamento dissolto. Cattolici: «Sentenza giusta, occasione per la Primavera araba»

Di Leone Grotti
15 Giugno 2012
Il portavoce della Chiesa cattolica, p. Rafic Greiche, a tempi.it: «La sentenza che ha dissolto il Parlamento è giusta». Ma in tanti sono preoccupati: «È un colpo di Stato militare».

In Egitto, 16 mesi dopo la caduta di Mubarak, è tutto da rifare. Ieri, a due giorni dal ballottaggio presidenziale tra l’ultimo primo ministro dell’era Mubarak Ahmed Shafiq e il candidato dei Fratelli Musulmani Mohamed Morsi, la Corte costituzionale suprema (Css) ha stabilito che il Parlamento, e quindi anche l’Assemblea costituente appena (ri)nominata dai parlamentari, è stato scelto con una legge elettorale incostituzionale. Perciò, le elezioni vanno rifatte e il potere legislativo ed esecutivo, in attesa di un governo civile, tornano di nuovo in mano al Consiglio supremo delle forze armate (Scaf), che aveva promesso di lasciare il potere dopo le elezioni presidenziali che si terranno sabato 16 e domenica 17 giugno. Non solo: la Css ha anche deciso che è incostituzionale la legge che impediva di candidarsi ai personaggi di primo piano che hanno partecipato al governo durante l’era Mubarak negli ultimi 10 anni. La candidatura di Shafiq è dunque valida.

Le reazioni degli egiziani sono state tante e diverse, segno che la rivoluzione non ha ancora portato l’unità al Cairo. C’è chi tira un sospiro di sollievo perché un Parlamento dominato al 70 per cento da forze islamiche è stato distrutto da una sentenza, c’è chi grida al colpo di Stato dei militari, chi lamenta la morte della rivoluzione che a Febbraio 2011 ha cacciato il dittatore Mubarak e chi vede la sentenza della Corte costituzionale come una possibilità per i ragazzi “Primavera araba” di organizzarsi e presentarsi alle nuove elezioni con un partito e delle proposte concrete per il paese. La situazione è grave, anche perché l’incertezza della guida politica del paese non fa che aggiungersi all’instabilità economica del paese, che versa in una pesantissima crisi.

«La sentenza è buona, in troppi erano insoddisfatti del modo in cui Fratelli Musulmani e salafiti hanno diretto le elezioni. Anche l’Assemblea costituente era assolutamente sbilanciata in senso islamista» dichiara a tempi.it p. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana. «Questa è anche un’occasione per chi ha fatto la Primavera araba, potranno finalmente organizzarsi in un partito e gareggiare alle nuove elezioni». Sulle presidenziali invece afferma: «Shafiq è liberale, Morsi è islamico. La differenza, in soldoni, è tutta qui. E vincerà Shafiq, perché la gente ha bisogno innanzitutto di sicurezza e stabilità».

In tanti però sono preoccupati dalla sentenza della Corte costituzionale, come dichiara a tempi.it Kristen Chick, inviata al Cairo del Christian Science Monitor: «Molti pensano che non sia altro che un colpo di Stato giudiziario da parte dei militari». «La gente è spaesata – continua – ma è ancora presto per giudicare questa mossa che potrebbe anche essere controproducente per i militari. Tanti per timore di un ritorno del regime di Mubarak potrebbero andare a votare Morsi turandosi il naso». Che cosa rimane della Primavera araba? «Sinceramente? In questa situazione, penso poco o niente».

@LeoneGrotti

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11 commenti

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  2. PAOLO DELFINI

    CARO CP I CATTOLICI IN EGITTO SONO UNA SPARUTA MINORANZA E SONO DAL PUNTO DI VISTA ELETTORALE QUINDI INSIGNIFICANTI. , PRIMA DI ACCUSARE UNA CATEGORIA DI PERSONE SI INFORMI MEGLIO, E COMUNQUE CIO’ CHE PENSA LEI DEI CATTOLICI E’ UNA SUA PURA OPINIONE CHE NON CONDIVIDO AFFATTO, O FORSE IO LA PENSO DIVERSAMENTE RISPETTO AI CATTOLICI CHE LEI CONOSCE

    1. Cp

      Pochi o tanti staranno dalla parte giusta.. come in Sud America con i dittatori, come in Italia con Mussolini, come in Germania negli anni trenta, persino in Irlanda durante la guerra civile. Ah.. in spagna suonavano le campane per far arrivare i fascisti quando arrivavano i repubblicani… ora è il momento del mondo arabo, con le dovute differenze, così che li vedremo all’opera anche lì.. Ah… Saddam.. già…

      1. PAOLO DELFINI

        CARO CP SENZA OFFESA E CON RISPETTO MA LEI QUESTE INTERPRETAZIONI DI CERTI FATTI STORICI LI APPRENDE DAI FUMETTI TIPO STURMTRUPPEN?

        1. Cp

          si si, proprio così.. faccia pure, dica quello che vuole. Di certo sarà difficile smentire quello che la storia ha dato. Vuole? Sono qui, vuole iniziare un dibattito vero? O preferisce cominciare a prendermi in giro e cambiare discorso? E’ chiaro che in un post di due righe non si possano fare i distinguo necessari, si è per forza superficiali e imprecisi, ma dovendo lavorare.. sa.. Non sono Daccò, non ho quei soldi nè tutto quel tempo, e meno male..
          Ma se mi dice che no, che la Chiesa, non quella dei santi individui, non quella dei martiri volenterosi, ma la Chiesa nel suo essere organo politico non si è legata sempre ai potenti e ai più sanguinari, beh.. penso che sia lei a leggere fumetti, ma della peggio specie.. Quindi se vuole le posto la foto del papa con Pinochet, o se vuole parliamo del fascismo e della religione cattolica nelle scuole e i patti, e che patti.. Oppure mi dica lei, ma non prenda padre Kolbe o altri santi, quelli hanno parlato e vissuto per la gente, con la politica della chiesa poco c’entrano. Capisce il mio discorso, o le devo fare una striscia? Vede secondo me tutto viene dal fatto che il nostro santo Francesco non è compreso in vaticano. La ricchezza è un problema non trova? Perchè per la ricchezza poi si cede, ci si corrompe.. e lo IOR di questi giorni… e se poi ci sono i comunisti.. beh, allora anche dare dei passaporti, a guerra finita, per il sud america a dei boia assassini senza coscienza può servire, no? Sturmtruppen dice? Mengele e compagnia, quelli? Eh si.. allora? Andiamo avanti? vuole parlare degli scomparsi in sud america, dei torturati negli stadi e il ruolo dell’Opus Dei in quei governi? Insomma, la Chiesa Cattolica ha qualche scheletro, di innocente, nell’armadio. Non dica la fede è altra cosa, lo so. Ne sono certo. I fedeli sono altra cosa. Certamente. Ma anche il cristianesimo è altra cosa. Se avessimo seguito le orme di Francesco forse guarderemmo il cielo con altra coscienza. Cominciamo? Se la sente? Saluti

          1. PAOLO DELFINI

            CARO CP LA REALTA’ E UNA COSA BEN DIVERSA DAI NOSTRI PENSIERI O DALLE NOSTRE OPINIONI,LA STORIA E’ QUELLA CHE E’, POI OGNUNO E’ LIBERO DI INTERPRETARLA COME VUOLE E DI TRARNE LE LEZIONI CHE VUOLE.LEI CITA GIUSTAMENTE SAN FRANCESCO E I MARTIRI DELLA CHIESA. ANCHE OGGI NELLA CHIESA CI SONO TANTE PERSONE CHE SONO COME DEI FARI , DEI PUNTI DI RIFERIMENTO , PARTIAMO DA LORO DISTINTI SALUTI.

          2. Cp

            Insomma, è d’accordo con me.. ma guai a criticare la politica della chiesa.. è per questo motivo che non cambierà mai. E’ per questo motivo che non avremo mai la possibilità di fare del bene a livello politico e tutto sarà lasciato a singoli di buona volontà. Per atteggiamento come il suo. Dobbiamo trarre insegnamento dal presente come dalla storia, e poi agire, Gesù disse non parole ma opere. Così se ci fermiamo alle parole saremo complici. MA vedo in lei troppa tristezza.. saluti

          3. PAOLO DELFINI

            CARO CP IN LEI C’E INVECE PURTROPPO UNA TRISTEZZA E UN’AMAREZZA DI FONDO.OCCUPARSI DELLA “POLITICA DELLA CHIESA” E’ SOLO SOFISMO DA SALOTTO, GENERA CONFUSIONE E BASTA. LA CHIESA E’ COMPOSTA DA TUTTI I CREDENTI ED OGNUNO DI QUESTI E’ RESPONSABILE DELLE PROPRIE AZIONI, NEL BENE E NEL MALE, IN OGNI AMBITO . PERSONALE E SOCIALE,. LA CHIESA NON E’ UN PARAVENTO IDEOLOGICO DA SBANDIERARE O DIETRO CUI NASCONDERSI, NON E’ UN PARTITO POLITICO . MA E’ UNA COMUNITA’ CHE DA LA POSSIBILITA’ A TUTTI DI INCONTRARE E DI SEGUIRE IL ,DESTINO, ED E’ UNA SCELTA INDIVIDUALE GIORNO PER GIORNO CHE NON POSSIAMO DELEGARE A NESSUNO. LEI CITA SEMPRE ESEMPI DI CRISTIANI CHE HANNO SBAGLIATO O CHE SBAGLIANO, ANCHE IN MANIERA GRAVE, MA NON VEDE MAI LE TANTISSIME COSE BUONE CHE I CRISTIANI HANNO REALIZZATO NEI SECOLI.CI VORREBBE UNA VITA PER ELENCARLE TUTTE SALUTONI

          4. Cp

            Sono d’accordo con lei, ci sono tante cose buone, di certo. Ma non sono d’accordo sul resto, è vero come dice lei che la chiesa non è un partito, ma una comunità, ma dire che ognuno ha la propria responsabilità, cioè che non ricade mai la colpa di uno sull’insieme dei fedeli è questo un sofisma, anzi, mi dispiace, è la maniera più ipocrita che esista all’interno della comunità cristiana italiana oggi per lavarsi le mani, o per continuare ognuno a farsi i propri comodi. Perchè per avere davvero ognuno la propria responsabilità davanti a Dio e agli uomini allora non ci dovrebbero essere le gerarchie, se fossimo tutti alla pari allora lei avrebbe ragione, ma non è così. La chiesa è sia l’insieme dei cattolici, ma anche una struttura verticale, verticistica, assolutistica, di potere, che è difficile negare. Dentro questa, e l’esistenza a più dimensioni della chiesa è tanto interessante quanto causa dei suoi mali, dicevo dentro la gerarchia non tutti contiamo uguale. Cl usa spesso la questione della responsabilità.. ma è un’ipocrisia fenomenale, perchè se la mano del mio compagno pecca qualcosa dovrò dire all’amico e fratello o no? E se ci faccio affari su affari su affari e denaro e potere quando viene arrestato devo dire ai giornali che è sua responsabilità e il movimento non c’entra? E quando poi i soldi rubati, elusi, sottobancati servono alla comunità o a membri di essa, anche per scopi onorevoli, scuole private ad esempio, la comunità è responsabile o no? Detto che tutti sanno e nessuno denuncia, anzi, approfitta e gode di un sistema, in Lombardia dove sto io almeno, siamo responsabili o no tutti? E che dire della responsabilità quando i vertici della chiesa impongono un comportamento palesemente non cristiano? Ad esempio lo IOR e la lavanderia dei soldi sporchi di sangue, armi e droga. Allora se io e lei sappiamo e non agiamo di chi è la responsabilità? Abbiamo permesso o no un delitto? Siamo o no favoreggiatori? E quando un ordine viene dato, dall’alto, ed io eseguo senza fiatare, come i vescovi che non denunceranno i preti accusati di pedofilia.. insomma, non faccia il discorso della responsabilità perchè è solo un discorso ipocrita. Se la chiesa è una famiglia.. beh.. se mio fratello si mette nei guai faccio di tutto per correggerlo e se diventa un pericolo per la mia famiglia stessa dovrò scegliere, dolorosissimamente di estrometterlo, S.Paolo insegna. Così che il destino che si incontra nella comunità sarebbe migliore se la comunità stessa fosse davvero tale, cioè qualcosa che mette in comune, qualcosa in comune fra tutti, una comunione, appunto. Ma non è così. Anzi, proprio lei dice che ognuno è individuo responsabile solo di sè.. allora che comunione è? Però proprio noi cattolici in un secondo siamo capaci di dire i mussulmani, gli ebrei… allora? Purtroppo la sua responsabilità individuale è solo ipocrisia, lo dico con spirito fraterno, senza offesa, mi creda. Ma serve solo a perdonarsi cose imperdonabili, a sostenere posizioni insostenibili per un cristiano, come certa politica, come certi politici, come certi prelati, come certe istituzioni della chiesa, come certe personalità della chiesa, come certe idee della chiesa. Dobbiamo, da dentro e con Cristo, cambiare le cose, abbattere le mura che impediscono la comunione, allora la liberazione sarà possibile. Non ci sarà nessuna liberazione finchè saremo schiavi del potere e del denaro. Dobbiamo spogliarci di tutto, dobbiamo smettere di avere una visione della comunità e della religione consumistica e mercantilistica. In questo siamo altro che un partito, una banda, un clan.. Dobbiamo tornare a vivere il cristianesimo, e non firmare assegni per sfruttare gli uomini o farci sfruttare. Salutoni a lei!

          5. PAOLO DELFINI

            CARO CP INVECE E’ LA RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE IL PROBLEMA, SE IO SBAGLIO , IN MODO LIEVE O GRAVE, SONO IO RESPONSABILE IN PRIMA PERSONA E NE PAGO LE CONSEGUENZE, NON E’ CHE SE SBAGLIO IO LA COLPA E’ DEL PAPA, DEI VESCOVI O DEL MIO PARROCO, VIVERE IN COMUNIONE NON VUOLE DIRE SCARICARE SUGLI ALTRI LE MIE PECCHE, AL DESTINO PRIMA O POI IO DOVRO’ RENDERE CONTO DEL MIO OPERATO ,NON DI QUELLO DEGLI ALTRI, E’ CHIARO CHE TRA CATTOLICI CI DEVE ESSERE LA SOLIDARIETA,’ IL MUTUO AIUTO E LA CORREZIONE AMICHEVOLE MA NESSUN ASPETTO COMUNITARIO SI SOSTITUISCE ALLA MIA COSCIENZA E RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE, LA PRIMA PERSONA CHE DEVE CAMBIARE SONO IO STESSO ANCOR PRIMA DI PRETENDERE CAMBIAMENTI DAGLI ALTRI, PAPI CARDINALI LAICI ATEI CHE SIANO
            SE UNO VUOLE CAMBIARE LE COSE DEVE INNAZITUTTO CHIEDERE DI CAMBIARE SE STESSO, TUTTI I GIORNI SALUTONI E CON STIMA

  3. Cp

    Come al solito, come in tante parti del mondo, come spesso nella storia, i cattolici staranno dalla parte dei militari, del potere e della forza violenta, contro la volontà popolare, vogliamo stare a vedere?

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