Egitto, rilasciati i due bambini cristiani accusati di blasfemia

Di Leone Grotti
05 Ottobre 2012
Nabil Nady Rizk e Mina Nady Farag sono stati visti da un imam, che li ha denunciati alla polizia. Loro negano il fatto. Il padre: «Sono analfabeti». Ora è in corso l'indagine.

Due fratelli cristiani di 9 e 10 anni sono stati rilasciati ieri dalla prigione minorile in cui martedì scorso sono stati rinchiusi per accuse di blasfemia. Il rilascio è avvenuto dopo che il padre ha assicurato, firmando dei documenti, che i bambini saranno sempre a disposizione della polizia, che sta conducendo le indagini. Secondo l’accusa di un imam, Ibrahim Mohamed Ali, i due avrebbero insultato l’islam, strappando e urinando su due copie del Corano in un villaggio della provincia di Beni Suef, che si trova a sud del Cairo.

DENUNCIATI PER BLASFEMIA. Il fatto è avvenuto vicino alla moschea del villaggio Ezbet Marko. L’imam che li ha scoperti ha portato i bambini dal sacerdote copto locale, affermando che qualcuno li aveva incitati a compiere quel gesto e chiedendo di punirli. Al suo rifiuto, li ha portati alla stazione di polizia e denunciati per blasfemia. Secondo AsiaNews, i bambini non stavano urinando sui fogli ma giocando con essi vicino a un bidone.

PERICOLO RITORSIONI. I due fratelli, Nabil Nady Rizk e Mina Nady Farag hanno negato le accuse, il padre sostiene che non sanno leggere e non potevano sapere che cos’erano quei fogli. Ora è in corso un’indagine. Nel frattempo il villaggio è stato messo in sicurezza dalle forze di polizia, nel timore che possano scatenarsi ondate di violenza, simili a quelle avvenute in altri villaggi o a quelle scoppiate dopo la pubblicazione del film “L’innocenza dei musulmani”.

@LeoneGrotti

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