Al-Baghdadi parla e riscoppiano gli attentati in Occidente

Di Redazione
02 Ottobre 2017
Dopo il messaggio del leader dell'Isis, riscoppiano gli attentati in Occidente: l'attentatore in Canada aveva una bandiera dell'Isis e quello di Marsiglia gridava «Allahu Akbar»
epa06238818 Police offciers guard at the train station of Saint Charles after a man armed with a knife had allegedly attacked passengers at the train station, in Marseille, France, 01 October 2017. According to media reports, at least two people were killed by a man with a knife at Gare de Marseille-Sain Charles. EPA/Sebastien Nogier

epa06238818 Police offciers guard at the train station of Saint Charles after a man armed with a knife had allegedly attacked passengers at the train station, in Marseille, France, 01 October 2017. According to media reports, at least two people were killed by a man with a knife at Gare de Marseille-Sain Charles.  EPA/Sebastien Nogier

L’Isis continua a perdere territori in Iraq e Siria e il suo Califfato in Medio Oriente è vicino alla scomparsa, ma questo non significa che l’ideologia jihadista stia scomparendo, così come la sua capacità di ispirare stragi in Occidente. Gli attentati del fine settimana in Francia, Canada e Stati Uniti (ma in quest’ultimo caso la natura terroristica dell’attacco non è stata accertata) lo dimostrano.

MESSAGGIO DEL CALIFFO. Giovedì scorso lo Stato islamico ha diffuso un lungo messaggio audio del suo leader Abu Bakr al-Baghdadi, più volte dato per morto. Il Califfo ha incitato i «veri credenti» a combattere contro l’Occidente e i regni del Golfo, insistendo che i mujaheddin possono vincere «perché hanno la fede dalla loro parte». E ha aggiunto: «Gli americani, i russi e gli europei sono terrorizzati dai nostri attacchi». A pochi giorni dal messaggio, l’Occidente è stato sopraffatto da un’ondata di attentati e difficilmente lo si può considerare un caso.

SABATO IN CANADA. Nella notte tra sabato e domenica a Edmonton, in Canada, a poche ore di distanza un uomo ha accoltellato un poliziotto e investito un gruppo di pedoni nel centro della città. Cinque persone sono rimaste ferite, nessuna è in pericolo di vita. Il terrorista è un 30enne somalo che vive in Canada come rifugiato e nel furgone con il quale ha investito un agente di polizia vicino al Commonwealth Stadium, dove si stava giocando una partita di football, è stata ritrovata una bandiera dell’Isis. Dopo aver assalito verso le 20 il poliziotto con un coltello si è dato alla fuga. A mezzanotte la polizia ha arrestato lo stesso uomo dopo che, a bordo di un altro furgone, era riuscito a investire di proposito quattro pedoni.

DOMENICA IN FRANCIA. Ieri a Marsiglia un uomo di origini magrebine ha accoltellato e ucciso due ragazze di 21 e 20 anni all’interno della stazione ferroviaria di Saint Charles. Secondo le prime testimonianze, l’uomo, mentre sgozzava la prima ragazza e colpiva al ventre la seconda con un coltello da macellaio, gridava «Allahu Akbar», Dio è il più grande. I militari di pattuglia dell’operazione Sentinelle sono accorsi richiamati dalle grida degli altri passeggeri, uccidendo il terrorista, ma non sono riusciti ad intervenire in tempo per evitare l’eccidio. L’uomo era conosciuto alla polizia con sette nomi diversi e aveva commesso diversi reati di tipo comune. L’ultima volta era stato arrestato due giorni prima dell’attentato per tentato furto e poi rilasciato il giorno prima. A quanto si sa per il momento, non era inserito nella lista dei potenziali jihadisti.

STRAGE A LAS VEGAS. Domenica sera una sparatoria ha sconvolto anche Las Vegas. Durante un concerto di musica country all’aperto nei pressi del Mandalay Bay Casino, un uomo ha sparato sulla folla dal 32esimo piano dell’hotel. Il bilancio ancora provvisorio parla almeno di 50 vittime e circa 500 feriti, di cui 14 gravi. Il killer si è suicidato. Per ora è esclusa la pista del terrorismo. Il killer ha un nome, Stephen Paddock, che secondo la Cnbc non ha alcun collegamento con il terrorismo. L’Isis però ha rivendicato l’attentato: secondo l’agenzia di propaganda Amaq Paddock «era un soldato dello Stato islamico che si è convertito all’islam mesi fa». Ma anche questa affermazione è stata smentita dalle autorità statunitensi.

Foto Ansa/Ap

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