Ecobigiata (dopo la decrescita, arriva l’ignoranza felice?)

Di Sergio Galli - Emanuele Boffi
24 Settembre 2019
Il ministro Fioramonti propone di giustificare chi bigia per andare in piazza sul clima (e intanto la Consulta decide sul suicidio assistito)

Al direttore. Mentre Greta Thunberg grida all’Onu che le stanno rubando i sogni (???), e mentre in Italia il ministro dell’istruzione giustifica chi bigia per andare in piazza per il clima (sic), sempre in Italia oggi la Corte Costituzionale si pronuncia sul suicidio assistito (eutanasia, poco cambia). Questo perché il Parlamento, con tanti mesi a disposizione, non ha saputo (voluto), legiferare in materia. Questo accade fra l’indifferenza generale (nessuno è a conoscenza di cosa stia accadendo su un tema così importante). Ma la domanda sorge spontanea: chi sta rubando i sogni a chi?
Un ghiacciaio che si sta sciogliendo tra le proteste sguaiate di una ragazzina (con l’avallo dei potenti)o chi sta decidendo della nostra vita nell’indifferenza (sempre con l’avallo del poterazzi adagiati sull’omologazione di massa)? Buon lavoro.

Sergio Galli – Como

Caro Sergio, hai ragione da vendere. Sulla pronuncia della Consulta, dice oggi Alfredo Mantovano tutto quel che c’è da dire. Sull’ideologia “religiosa” ambientalista ti rimando all’ultimo numero di Tempi con l’intervista a Franco Bernardi. Sulla lunare idea del ministro Fioramonti (dopo la decrescita, è l’ora dell’ignoranza felice?) basta e avanza quel che si legge oggi nelle pieghe della cronaca del Corriere:

«Il rischio di ricorsi al Tar da parte dei genitori di studenti bocciati per le troppe assenze, non motivate dall’impegno nella battaglia sul clima, è dietro l’angolo».

Gira e rigira, alla fine decidono sempre i giudici. La giurisdizzazione di ogni possibile conflitto inerente alla nostra società è figlia dell’incapacità degli adulti di decidere, giudicare, educare. È questo il grande “vuoto” che nessuno vuole vedere e che porta alla confusione attuale. Dove persino il celebre verso del Talmud è parafrasato in chiave ecologica («salvare un albero significa salvare il mondo intero», ha scritto ieri sulla Stampa il direttore Maurizio Molinari).

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