Eccezzziunale…veramente compie trentanni. Festeggiamolo senza nobilitazioni inutili (e dannose)

Di Paola D'Antuono
17 Dicembre 2012

Il 19 dicembre prossimo Eccezzziunale…veramente sarà di nuovo al cinema, per festeggiare i trentanni dall’uscita del film. Per l’occasione una versione in alta definizione e rimasterizzata tornerà in sala per tutti i nostalgici dei tre tifosi creati e interpretati da Diego Abatantuono (il milanista Donato, l’interista Franco e lo juventino Felice detto Tirzan). Il film di Carlo Vanzina, uscito nel 1982, l’anno dei gloriosi Mondiali vinti dall’Italia, ebbe un tanto meritato quanto clamoroso successo. I personaggi di Diego Abatantuono e i loro amici facevano ridere di gusto e finalmente si riusciva a parlare di calcio sul grande schermo. Eccezzziunale…veramente era un film popolare, dedicato ai tifosi, un po’ volgarotto e rivolto a un pubblico maschile, ed è proprio per questo che negli anni Ottanta funzionò a tal punto da diventare un cult.

RIABILITAZIONE. Da almeno un decennio, invece, in Italia si tende a snaturare le pellicole cosiddette di serie B, per compiere una curiosa operazione riabilitativa dallo scopo oscuro. Inflessibili critici cinematografici si sperticano in lodi sui film di Alvaro Vitali, Lino Banfi, Christian De Sica e Diego Abatantuono, nobilitando una certa commedia italiana troppo spesso bistrattata. Ora, non ce ne vogliano i sopracitati, che hanno fatto ridere intere generazioni e continueranno a farlo, ma la questione è un’altra: il cinema si può e si deve fare in molti modi. Può essere d’autore, concettuale, divertente, impegnato, di denuncia sociale, politicamente scorretto, votato solo all’incasso o solo alla risata. Perché il cinema è per tutti e tutti meritano di divertirsi come meglio credono.

SEQUEL. Migliaia di tifosi andranno a farsi due risate al cinema, ma dovranno farlo senza la sensazione di trovarsi di fronte a un prodotto di consumo che pensavano fosse intrattenimento e invece è quasi un film di denuncia sociale. I tre tifosi di Abatantuono hanno ben altri meriti, tra cui quello di essere riusciti a tornare molti anni dopo in un sequel di successo (come successo a Lino Banfi e L’allenatore nel pallone). Perché il cinema di oggi non sa fare altro che guardare al passato e riproporre personaggi e trame che finiscono con l’essere troppo barbaramente attualizzati al solo scopo di rimpinguare le casse del botteghino. Eccezzziunale…veramente, non c’è che dire.

 

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@paoladant

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