
E se la resistenza al relativismo passasse per photoshop?
E’ stato messo in commercio per soli 890 dollari un software, FourMatch, in grado di riconoscere le foto taroccate con Photoshop; si basa sul riconoscimento della firma digitale che ogni scatto include e ricostruisce tutti i passaggi che hanno portato dall’originale al prodotto finito ed esibito.
Trovo che questa sia una bella notizia non tanto perché potremo scoprire la cellulite delle modelle più patinate quanto perché può essere un mattoncino, per quanto piccolo, nella lotta alla cultura del relativismo.
Niente, infatti, mi toglie dalla testa che l’imprecisione e la superficialità arbitraria a cui ci ha abituato internet abbiano una certa parte nel diffondersi dello scetticismo verso qualsiasi forma di verità.
La devastante logica di Google, basata sulla popolarità e non sulla veridicità, ha reso potenzialmente inattendibili tutte le informazioni reperite attraverso la rete. Ci si può forse fidare di qualcosa trovato su Wikipedia? Si può davvero scegliere una vacanza in base a Tripadvisor? Che senso hanno le recensioni fuffa di Amazon?
Se il falso è così facile da spacciare e se tutto quello che ci circonda è a “rischio balla” non c’è da stupirsi che il mondo si divida tra quelli che non credono a niente e quelli che credono a qualsiasi idiozia.
Per questo penso che rivelare le vere forme delle chiappe di Rihanna sia un piccolo passo per un uomo che aiuta, però, a fare un grande passo all’umanità.
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2 commenti
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That’s a birlialnt answer to an interesting question
Complimenti: Sei riuscito a dare forma compiuta ad un’idea che mi girava per la testa da un po’ di tempo.
Hai proprio ragione, basta andare sui vari forum di commento alle notizie, tipo quello di Yahoo che spesso bazzico, per vedere come le notizie vengano propalate senza nessun criterio e come vengano recepite dal popolo, ahimè bue. Ogni notizia riguardante l’ennesimo scandalo politico sembra come un pezzo di carne sanguinolenta gettata nella fossa dei leoni e i leoni, pardon, i buoi si prestano volentieri al gioco al massacro e invocano ghigliottine per tutti i politici e financo per i loro familiari. Poi arriva inevitabilmente il più intelligente del gruppo che riesce a ficcarci nel mezzo la solita giaculatoria sui preti pedofili e sulla Chiesa che non paga l’Ici. Così fra una richiesta di squartamento, beninteso senza anestesia, al politico colto con le mani nella marmellata e un osanna al Grillo parlante passa l’opera di rincitrullimento delle masse via web