
E la sussidiarietà va
Gli scettici saranno costretti a ricredersi: l’Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà, “creatura” nata dall’iniziativa di 7 parlamentari (Enrico Letta, Pierluigi Bersani, Luigi Casero, Ermete Realacci, Maurizio Lupi, Angelino Alfano e Gianfranco Blasi) e di una senatrice (il Sottosegretario al Welfare Grazia Sestini) particolarmente “illuminati”, ha cominciato i propri lavori e lo ha fatto alla grande. Lo scorso 23 settembre nella Sala della Regina a Montecitorio si è tenuto il primo incontro dell’Intergruppo sul tema Sussidiarietà e sviluppo economico. Presenti in sala, oltre ai relatori, il prof. Alberto Quadrio Curzio, preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Cattolica di Milano, e il prof. Marco Fortis docente di Economia Industriale presso la stessa facoltà, tutti i 242 (183 deputati e 59 senatori) aderenti al gruppo; tutti muniti di carta e penna. Può la sussidiarietà favorire la ripresa del nostro sistema economico? In Italia esistono tre soggetti che producono beni: le istituzioni, la società e il mercato. Sussidiarietà orizzontale è il corretto rapporto tra questi tre soggetti e la persona, un rapporto basato sul coordinamento e non sulla prevaricazione che influenza in maniera determinante il sistema economico. Ecco perché la sussidiarietà orizzontale è l’unica ricetta possibile per far crescere il nostro sistema economico coordinando lo sviluppo delle piccole e medie imprese con investimenti in ricerca, investimenti in infrastrutture e con il rilancio delle grandi imprese nei settori tecnologicamente di punta. Tutte riforme che richiedono scelte politiche coraggiose e risorse economiche. Il primo banco di prova del lavoro sviluppato dall’Intergruppo si chiama Finanziaria 2003. «La nostra speranza – ha detto Maurizio Lupi – è che la prossima Finanziaria contenga, tenuto conto delle risorse che purtroppo sono limitate, misure significative per sostenere la competitività delle nostre imprese. Questo è possibile solo se si deciderà di investire in maniera significativa sulla persona, che è il vero patrimonio del nostro sistema economico».
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