E gli ebrei di New York propongono di boicottare Parigi

Di Rodolfo Casadei
31 Gennaio 2002
La preoccupazione per la recente ondata di antisemitismo in Francia ha attraversato l’Oceano Atlantico e causato alta marea fra gli ebrei americani.

La preoccupazione per la recente ondata di antisemitismo in Francia ha attraversato l’Oceano Atlantico e causato alta marea fra gli ebrei americani. Ne fa fede l’editoriale apparso su The Jewish Week, il principale settimanale ebraico di New York (dove vive la più grande comunità ebraica del mondo fuori da Israele), il 4 gennaio scorso. Il commento si conclude con un monito davvero minaccioso: «Gli ebrei americani – vi si legge – che hanno paura di viaggiare in Israele e sono attratti dalle grazie della Francia, dovrebbero pensarci due volte prima di decidere di trascorrere le loro vacanze in un paese dove l’antisemitismo è diventato un affare serio sei decenni dopo il collaborazionismo del governo di Vichy con Hitler». L’editorialista si ferma a un passo dalla richiesta di “sanzioni turistiche” contro la Francia a conclusione di un commento che esordisce esprimendo indignazione per il comportamento dell’ambasciatore francese in Gran Bretagna, il quale durante una cena privata ha definito lo stato di Israele “quel piccolo paese merdoso”. «Anziché dimettersi o chiedere scusa per quello che ha detto, l’ambasciatore Daniel Bernard ha semplicemente replicato che i suoi commenti privati dovrebbero restare privati. Un bel tipo di diplomatico». Ma secondo The Jewish Week i viaggi degli ebrei in Francia vanno scoraggiati soprattutto a causa dei 330 episodi di intolleranza registrati nella regione di Parigi nel corso del 2001.

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