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Dossier – Novità per il Palazzo del Quirinale, tra aperture e grandi arazzi

1. Bronzino Giuseppe fugge dalla moglie di PutifarreE’ appena giunta a tutte le orecchie la notizia che sarà possibile visitare tutti i giorni, e non solo la domenica, il Palazzo del Quirinale, come da ordini del neo presidente Mattarella. Notizia che prende a braccetto l’ambiziosa mostra appena inaugurata in una grandissima ed elegantissima sala, come ce ne saranno a decine, della ex residenza dei papi nel cuore della Capitale. Si intitola Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino, ed è sostenuta dalla Fondazione Bracco, impegnata da tempo nella tutela, nella diffusione e nella promozione del patrimonio culturale italiano. La retrospettiva è ambiziosa in quanto presenta, per la prima volta riuniti dopo più di un secolo, i venti arazzi cinquecenteschi commissionati da Cosimo I de’ Medici per la Sala de’ Dugento di Palazzo Vecchio, con a tema la storia di Giuseppe, che nel 1882 furono divisi per volere dei Savoia tra Firenze e il Palazzo del Quirinale.

Gli arazzi rimarranno uniti, per volere della Presidenza della Repubblica Italiana e del Comune di Firenze, in una mostra unica ed itinerante, che ha preso il via da Roma, nel Salone dei Corazzieri del Quirinale (visibile fino al 12 aprile), e che toccherà poi Milano (Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, dal 29 aprile al 23 agosto) e, infine, Firenze (Sala dei Duecento di Palazzo Vecchio, dal 16 settembre al 15 febbraio 2016). Il progetto espositivo si sviluppa proprio in coincidenza con il semestre dell’Esposizione Universale e consentirà – come ha affermato Diana Bracco, presidente della fondazione – <<ai milioni di visitatori attesi, di ammirare capolavori che incarnano appieno lo spirito del Rinascimento nella sua ricerca del bello e nella sua esaltazione del saper fare italiano. Uno spirito che animerà anche l’intero percorso espositivo del Padiglione Italia all’Expo, che metterà il nostro Paese al centro dell’attenzione del mondo>>. La mostra è a cura di Louis Godart.

6. Bronzino Giuseppe racconta partMa approfondiamo la storia di questi arazzi. Si tratta di giganteschi panni monumentali i cui disegni preparatori furono affidati ai maggiori artisti del tempo, capofila fra tutti il Pontormo. Ma le sue bozze non piacquero a Cosimo I, che decise di rivolgersi ad Agnolo Bronzino, allievo di Pontormo e già pittore di corte, e a cui si deve parte dell’impianto narrativo della serie. Le opere furono tessute alla metà del XVI secolo nella manifattura granducale, tra le prime istituite in Italia, e furono realizzati dai bravi maestri arazzieri fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher sui cartoni forniti da Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati. Oggi li ammiriamo nel loro splendore post-restauro avvenuto in parte presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e in parte presso il Laboratorio Arazzi del Quirinale. Davvero un buon lavoro.

@ARTempi_

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