Stasera in tv Dorian Gray, talmente bello che non l’ha visto nessuno (per fortuna)

Di Paola D'Antuono
02 Luglio 2013
Il romanzo di Wilde inutilmente saccheggiato e trasformato in un horror per teenager di orrenda fattura

Regola numero uno per un regista: mai toccare il mito, specie se non sai come padroneggiare la materia. Ma a Oliver Parker Oscar Wilde piace talmente tanto che non poteva resistere alla tentazione di portare in scena Dorian Gray, dopo aver girato Un marito ideale (riuscito così e così) e L’importanza di chiamarsi Ernesto (decisamente meglio del precedente). Ma la sua benevola ossessione per il grande scrittore inglese questa volta ha portato a un risultato più che infimo.

FLOP. Il film è chiaramente destinato a un pubblico tardo adolescenziale, visto che agli under 14 la pellicola è rigorosamente vietata. Il motivo sono le scene molto spinte che pervadono un film che vive di puro vizio, sopratutto sessuale, declinato in modi che noi umani non conoscevamo sino al 27 novembre del 2009, giorno di uscita di Dorian Gray nelle sale. La critica lo ha sonoramente bocciato definendolo “un horror per teenager”, “paccottiglia che soffoca Wilde”, “un insulto al romanzo originale” e per una volta anche il pubblico si è schierato con gli addetti ai lavori e così il film di Parker si è rivelato un sonoro flop.

MEGLIO ESTEVEZ. La trasposizione del capolavoro di Wilde è decisamente troppo libera e la struttura del film non è supportata in alcun modo dagli attori. In cima alla lista degli “errori” c’è la scelta del protagonista. Ben Barnes è un Dorian Gray poco tormentato e più incline allo spasso, pratica a cui lo ha iniziato l’amico Lord Henry Wotton, interpretato da un Colin Firth spaesato. La sensazione è quella di assistere a un mix di horror di serie z, con punte di becero erotismo e qualche ammiccamento al primo Twilight che un anno prima aveva letteralmente sbancato il botteghino. Perché rovinarsi la serata in questo modo? Su Sky Cinema 1 alle 21.10 c’è il bel film di Emilio Estevez, Il cammino per Santiago.

@paoladant

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