Don Rigoldi ci scrive

Di Tempi
21 Giugno 2000
ho avuto modo di leggere la conclusione dell'articolo di retro prima pagina del Vostro giornale...

Egregio Direttore, ho avuto modo di leggere la conclusione dell’articolo di retro prima pagina del Vostro giornale dove è riportato uno stralcio di mie presunte dichiarazioni peraltro apparse su “Il Giorno”, dove accusavo Comunione e Liberazione di essere un gruppo integralista ed indicavo come una via “intelligente” e “matura” di religiosità,la scelta della new age e del buddismo.

Come tutte le smentite si sta sulla fiducia e di questa io faccio richiesta per almeno due motivi.

Il primo motivo è che io collaboro da quasi dieci anni al Beccaria con un gruppo di Comunione e Liberazione col quale in questi giorni stiamo facendo catechesi per la preparazione alla Prima Comunione di alcuni ragazzi del carcere minorile. Questi amici non sono degli integralisti; spesso siamo in disaccordo sulle opinioni politiche,ma questo appartiene alla libera scelta di ognuno. Ho incontrato alcune persone ed alcuni gruppi di Comunione e Liberazione che mi sono apparsi integralisti. Si tratta di un fenomeno che ho trovato anche in diversi altri gruppi, compresi gruppi che si rifanno ad un’ ideologia di sinistra.

Voglio dire che nell’intervista telefonica che non ricordo con esattezza, ho certamente accennato ad alcuni giovani che trovano rifugio in gruppi molto ideologici ma sono sicuro di non aver fatto riferimento a Comunione e Liberazione.

Il secondo motivo di smentita mi brucia come il primo e posso sintetizzarlo cosi: un prete cattolico che dichiara mature ed intelligenti le scelte per il buddismo o simili,come minimo è un po’ stupido e se non lo fosse completamente dovrebbe andarsene anche lui nel buddismo.

Credo che con il giornalista ci siamo intesi molto male e che le mie parole telefoniche siano state comprese diversamente dal senso che io avrei voluto avessero.

Ho pensato a possibilità di smentite sullo stesso giornale, posso anche provarci ma credo sia uno strumento piuttosto inefficace.

Mi premeva invece dire a Voi queste mie parole anche se siamo di idee politiche e talvolta anche religiose differenti,questo non significa un giudizio di squalifica per chi non la pensa come me.

Ho chiesto fiducia all’inizio e la richiedo alla fine.

Spero che avremo occacsione di incontarci e parlare o scrivere guardandoci negli occhi e frattanto Vi saluto cordialmente.

Don Gino Rigoldi Caro don Gino Rigoldi, il suo ragionamento sull’integralismo fa parecchie pieghe: primo perché “integralismo” è una parola priva di senso (perfino L’Espresso l’ha mandata in rottamazione) quando applicata a un movimento che, come CL, è riconosciuto e autorevolmente promosso da quella Chiesa di cui lei stesso fa parte. Secondo: non ha mai pensato che certi pregiudizi e incomprensioni non siano automaticamente addebitabili a “gruppi” e “famiglie” ma alla libertà, responsabilità e maturità dei singoli? Provi a riflettere: non ha mai conosciuto un don Rigoldi “integralista” e uno, come ben vediamo in questa missiva, aperto e disponibile all’incontro, “anche se siamo di idee politiche e talvolta religiose differenti”?

Da ultimo, per chiarirci bene, occorrerà ricordare ai nostri lettori che quelle che abbiamo ripubblicate (cfr. Tempi n. 22, 1/7 giugno, pag.2) e che lei chiama “mie presunte dichiarazioni” sono parole (smentite ora con lettera indirizzata a Tempi in data 7 giugno) di un’intervista rilasciata da don Gino Rigoldi al quotidiano Il Giorno in data 18 maggio 2000.

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