A Cair Paravel

Domenica al castello coi bambini (un’efficace ricetta anticrisi)

Di Valeria De Domenico
04 Marzo 2013

Anche quest’anno nel Monferrato è Golosaria. Due fine settimana che sembrano una festa per mamme e papà amanti del buon cibo e del buon vino… e per i bambini? La speranza che si sia pensato anche a loro fortunatamente non viene disattesa e quindi la nostra domenica a zonzo tra le verdi e morbide colline tra Casale, Vignale, Pontestura e Camino si rivela un’esperienza entusiasmante per tutti i membri della famiglia.

Il castello di Camino, antica residenza della famiglia Scarampi, è lo scenario per due incontri significativi. Il primo con l’associazione brianzola Il soffio di Artemisia, che ha organizzato laboratori manipolativi per bambini tra i 5 e i 12 anni, contestualizzando nel clima fiabesco della location i temi del Golosaria. I miei figli sarebbero rimasti lì tutto il pomeriggio! Hanno impastato e preparato crumiri (poco commestibili, in realtà!), costruito torri merlate-portasucco e corone degne di principi e principesse, con materiale riciclato. Dopo di che hanno fatto merenda: tortine e biscotti artigianali, rigorosamente De.Co. (per chi non lo sapesse, “a Denominazione Comunale”, motivo conduttore della manifestazione!). Altro che le solite brioches imbustate, a base di conservanti!

Il secondo con Bieffepi Consulenze, società vercellese, che ha collaborato allo sviluppo di un percorso di visita guidata/animata del maniero. Credo che la soluzione fosse eccellente: non un percorso ludico dedicato solo ai bambini, ma la possibilità di fare il tour del castello insieme ai propri figli, con una guida capace di fornire informazioni interessanti per gli adulti e insieme di interagire con i fantasmi del castello che di quando in quando compaiono per raccontare la propria storia, litigare tra di loro, divertire i bambini e spaventarli anche un po’, il giusto, direi… Per una strana alchimia i bambini finiscono con cogliere più di un’informazione anche dalla spiegazione della guida!

… e con l’appassionarsi! Cosa c’è di più educativo? E le facce stanche e soddisfatte dei miei figli, ieri sera, al rientro, me lo hanno confermato: non è mai troppo presto per educare i più giovani a guardare con curiosità la sorprendente, eroica o meschina, umile o virtuosa storia degli uomini e a stupirsi di fronte alla bellezza delle nostre terre e alla bontà dei frutti che grazie alla mano di quegli stessi uomini esse continuano a darci.

A mio modesto avviso, tra le “ricette anticrisi” è questa una delle più consigliabili…

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