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Disuniti all’unanimità. I 27 ognun per sé davanti alla guerra in Ucraina

Di Leone Grotti
15 Maggio 2022
Nonostante la (relativa) compattezza sulla linea delle sanzioni alla Russia, la realtà è che l’Unione Europea non riesce nemmeno a individuare un obiettivo comune nel conflitto. Sarà dura evitare un destino da «vassalla»
Anniversario dell’ingresso della Polonia nell’Unione Europea
Festa a Cracovia per l’anniversario dell’ingresso della Polonia nell’Unione Europea, 1 maggio 2022 (foto Ansa)

Mentre la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, affermava che «pagheremo alla Russia il gas in euro e non in rubli», contrariamente a quanto preteso da Mosca, il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, spiegava che l’apertura di un doppio conto in Gazprombank, per convertire gli euro in rubli con un passaggio attraverso la Banca centrale russa che vìola le sanzioni europee, come vuole il Cremlino, è legittima ed è «la strada che l’Europa ci ha mostrato». Mentre il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, assicurava che i Ventisette non avrebbero «ceduto al ricatto russo», Bloomberg riportava che «dieci società europee hanno aperto il doppio conto in Gazprombank» e quattro di esse «hanno già iniziato a pagare in rubli». Mentre il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in un incontro a Kiev con il presidente Volodymyr Zelensky garantiva che «l’Unione Europea farà di tutto per assicurarsi che l’Ucraina vinca la guerra»...

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