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Diabolik: il mistero e l’azione continuano
Di Diabolik, questo raffinato e inesauribile personaggio inventato dalle sorelle Giussani più di 50 anni fa, abbiamo parlato qui. La provenienza francese, lo stile magnetico, il fascino particolare, tutto l’aspetto mitologico del personaggio, con le sue manie e le sue abitudini. Come testata Diabolik si è concessa poche differenze rispetto allo storico numero uscito nel 1962, ma è con Il Grande Diabolik, collana quadrimestrale uscita per la prima volta nel luglio 1997, che si sono prese nuove libertà. Innanzitutto, 170 tavole di ampio formato hanno permesso vicende più grandiose e più epiche. Inoltre, è stato possibile dedicare spazio ad un nuovo ed iconico autore, il bravissimo Giuseppe Palumbo, che si è specializzato nel rappresentare le vicendi di Diabolik, e di Eva e di Ginko, nel loro passato, quando erano più giovani.
In questo modo, una miniera d’oro di inesplorate avventure si apriva e la prima grande sperimentazione fu con il cult Quando Diabolik non c’era (Marzo 2003), storia di una giovane Eva, persa tra la difficile gioventù e la malavita sudafricana. Da lì in poi, ogni primavera ci ha regalato una storia del passato, in genere sceneggiata da Tito Faraci e disegnata da Giuseppe Palumbo (con i disegni ambientati nel presente di Cerveglieri, Facciolo, Zaniboni, oppure di Barison o ancora di Brandi e Di Bernardo, come in questo numero). Con questi numeri fuori serie, ma assolutamente regolari e coerenti con l’universo diaboliko, è nata la possibilità di approfondire personaggi minori, nuovi luoghi e diversi approcci, che non potevano trovare posto nella serie regolare.
In questo numero appena uscito in edicola ci troviamo finalmente faccia a faccia con King, l’enigmatico e tirannico dominatore dell’isoletta nel Pacifico, in cui Diabolik crebbe. Il suo passato in una brutta guerra, criminalità organizzata di altissimo profilo, la ricerca di complici di alto profilo, futuri sudditi di un grande impero del male: sono questi gli ingredienti su cui si costruisce un personaggio solitario e per molti aspetti simile a Diabolik, con una sua morale e un suo codice. E intanto si alterna nel presente un nuovo funambolico colpo di DIabolik, contro tanti piccoli signorotti del crimine, incapaci di gareggiare in stile con la grandezza di King. Diabolik continua a donare ore di divertimento e di passione, di suspense e di avventura, senza disdegnare le doppie letture tipiche dell’abilità di Faraci. Lo stile di Palumbo, gotico e fatto di ombre, fa il resto, ammaliando il lettore. Il tutto, mantenendo integro il mistero e l’ambiguità che aleggiano su uno dei più grandi eroi della storia del fumetto.
La Vera Storia dell’Isola di King, soggetto di Mario Gomboli e di Tito Faraci, sceneggiatura di Tito Faraci, disegni di Giuseppe Palumbo, Di Bernardo e Brandi, 4,90€, Astorina
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