Derubare i russi non riparerà l’ingiustizia subita dagli ucraini

Di Leone Grotti
29 Aprile 2022
Il Canada confischerà i beni della Banca centrale russa per donarli all'Ucraina. Anche l'Ue medita di adottare misure simili. Ma sarebbe un furto. Non è violando il diritto internazionale che l'Occidente riporterà la giustizia
La banca centrale della Russia

La banca centrale della Russia

Il Canada ha annunciato di voler confiscare i conti bancari e le proprietà degli individui e delle società russe, attualmente sottoposti a sanzioni e congelati, per compensare le vittime della guerra in Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Melanie Joy, come riportato da Bloomberg, spiegando che una misura ad hoc verrà introdotta nella finanziaria e approvata in estate. Il paese guidato da Justin Trudeau sarebbe il primo del G7 ad adottare una misura del genere, che difficilmente può essere definita legale e che è destinata a scatenare polemiche e discussioni.

L’esultanza del ministro ucraino

La mossa è ovviamente piaciuta al ministro delle Finanze ucraino, Sergii Marchenko, che ha esultato in un’intervista al Corriere: «Il Canada sequestrerà le riserve in dollari canadesi della Banca centrale russa e le metterà a disposizione dell’Ucraina. Altri paesi dovrebbero fare lo stesso, credo».

Marchenko ha anche rivelato che «al G7 abbiamo parlato proprio di come si possano usare per l’Ucraina i beni russi congelati. Anche quelli degli oligarchi sotto sanzioni». Ha poi aggiunto:

«Non so se sia legalmente possibile, i giuristi stanno studiando la questione. Potrebbe servire una decisione politica, una legge, anche se sono un po’ scettico a causa della burocrazia. Ursula von der Leyen, Charles Michel e Valdis Dombrovskis ci aiutano, ma abbiamo bisogno di una vera leadership in Europa».

Derubare i russi non farà bene all’Ucraina

Il ministro delle Finanze ucraino fa bene a essere scettico, ma non certo a motivo della burocrazia. Le riserve della Banca centrale russa, infatti, non appartengono a Vladimir Putin, ma al popolo russo. Con che diritto l’Occidente può derubare i russi di ciò che è loro per devolverlo agli ucraini? E chi dovrebbe stabilire come questi soldi devono essere usati?

Il Cremlino sta sicuramente facendo ben di peggio agli ucraini, che si ritrovano spogliati non solo dei propri averi ma anche della propria terra e in molti casi della vita. Ma secondo quale concezione distorta della giustizia un torto è in grado di ripararne un altro? E da quando la giustizia tutela e si applica soltanto ai “buoni”? Non dovrebbero forse essere tutti uguali davanti alla legge?

Se l’Occidente proseguisse su questa strada non solo offrirebbe su un piatto d’argento a Putin la possibilità di rinfocolare la propaganda secondo cui la guerra all’Ucraina è necessaria perché l’Occidente intende distruggere la Russia. Ma riuscirebbe a comportarsi peggio di dittatori del calibro di Hugo Chavez, che in Venezuela sequestrò numerose multinazionali e imprese occidentali ma che, se pur in ritardo, risarcì le società straniere per i beni sottratti.

I 7 miliardi confiscati da Biden all’Afghanistan

Esiste un esempio recentissimo di confisca dei beni a un paese ostile. L’11 febbraio Joe Biden ha firmato un decreto esecutivo permettendo al governo americano di confiscare 7 miliardi di dollari di proprietà della Dab, la Banca centrale dell’Afghanistan, depositati negli Usa e congelati dopo la presa violenta del potere da parte dei talebani. Il decreto prevede che metà dell’importo venga utilizzato per consegnare aiuti umanitari alla popolazione afghana, mentre l’altra metà potrebbe essere devoluta ai parenti delle vittime dell’attentato dell’11 settembre.

Commentando la mossa di Biden, l’ex presidente afghano Hamid Karzai ha dichiarato: «Il popolo dell’Afghanistan condivide il dolore del popolo americano, condivide il dolore di coloro che hanno perso i loro cari, che hanno perso le loro vite nella tragedia dell’11 settembre. Condividiamo la loro pena, ma anche il popolo afghano è vittima, tanto quanto quelle famiglie che hanno perso i loro cari. Congelare il denaro e poi confiscarlo al popolo afghano in suo nome è ingiusto e disonesto, ed è un’atrocità ai danni del popolo afghano».

«È un palese furto»

Perfino il Washington Post ha protestato contro la violazione del diritto internazionale da parte dell’America con un articolo a firma di Daniel Drezner, docente di politica internazionale alla Tufts University: «Il governo degli Stati Uniti sta saccheggiando asset legalmente detenuti da un altro governo sovrano per compensare suoi cittadini. Se un altro paese facesse la stessa cosa ciò sarebbe visto come un palese furto. A prescindere dalle giustificazioni legali che vengono formulate, il governo federale sta rubando soldi appartenenti all’Afghanistan».

Biden ha annunciato che intende devolvere all’Ucraina i beni confiscati agli oligarchi russi e una legge verrà presentata al Congresso per autorizzare il trasferimento. Ma lo stesso ragionamento fatto per l’Afghanistan vale per la Russia: con quale diritto e nel nome di quale giustizia l’Occidente può derubare il popolo russo per punirlo di colpe non sue? Non è storpiando la giustizia che si potrà rimediare all’ingiustizia inflitta dalla Russia all’Ucraina.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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