
Così lo Stato islamico ha conquistato la prima città fuori dall’Iraq, espandendosi in Libia (a 430 miglia dall’Italia)

La cerimonia per festeggiare la prima città conquistata dallo Stato islamico al di fuori di Siria e Iraq si è chiusa con un coro di lodi ad Allah e al califfo Abu Bakr Al Baghdadi. Così una settimana fa è entrata a fare parte ufficialmente del Califfato Derna, città libica sulla costa mediterranea a circa mille chilometri dalla capitale Tripoli e a 430 miglia nautiche dall’Italia.
L’EMIRO DI DERNA. Come ricorda l’Associated Press, per i circa 80 mila residenti di Derna l’estremismo islamico non è certo una novità. Da quando la Libia è divisa tra fazioni e brigate, dopo l’uccisione di Muammar Gheddafi nel 2011, a Derna un tribunale islamico ha emesso condanne in base alla sharia. Ora però la città è guidata da un nuovo emiro dello Stato islamico, Mohammed Abdullah, conosciuto con il nom de guerre Abu Al Baraa Al Azdi, che ha sbaragliato le fazioni degli oppositori.
LIBIA-SIRIA-LIBIA. La strategia usata dall’Isil per conquistare la città libica potrebbe essere usata anche in altri paesi. Nei primi mesi del 2014 un gruppo di terroristi islamici del luogo, partito negli scorsi anni per combattere in Siria, è tornato a Derna e ha formato una nuova fazione chiamata Consiglio della shura della gioventù islamica. In pochi mesi sono riusciti a riunire le diverse e bellicose fazioni sotto la bandiera nera del Califfato. A settembre Al Azdi è arrivato a Derna e ha guidato l’offensiva definitiva contro gli oppositori.
LETTERE DI PENTIMENTO. Le fazioni che non hanno accettato di unirsi all’Isil sono state massacrate: tra queste c’è la ex brigata più potente di Derna, i Martiri di Abu Salem, e un gruppo di Ansar Al Sharia. Lo Stato islamico li ha minacciati di «riempire la terra con le vostre tombe» ed è passata dalle parole ai fatti. Anche gli attivisti liberali e i collaboratori del governo legittimo sono stati perseguitati o uccisi. Molti miliziani di diverse brigate, rifiutatosi di scappare, hanno dovuto scrivere «lettere di pentimento», nelle quali rinnegavano il loro lavoro nel governo o nelle diverse milizie e giuravano fedeltà allo Stato islamico.
LA PARATA. Il 5 ottobre, i vincitori si sono riuniti e hanno formato un nuovo gruppo esplicitamente legato all’Isil, chiamato “Barqa province”, il nome tradizionale della Libia orientale. Dopo il raduno, 60 pick-up pieni di terroristi hanno sfilato per le vie principali della città. La settimana scorsa si è tenuto un giuramento formale di fedeltà al califfo Al Baghdadi, a cui è stata invitata tutta la popolazione con volantini (foto in alto).
«CHE COSA VOLETE?». La polizia islamica ha già cominciato a pattugliare le strade, chi beve alcol viene punito (nella foto), maschi e femmine sono stati separati a scuola, storia e geografia sono state eliminate dai curriculum mentre il velo integrale è stato applicato anche ai manichini dei negozi di vestiti.
Alcuni attivisti hanno raccontato all’Ap che durante il raduno dei terroristi un docente di Belle arti all’università, Osama Al Mansouri, ha gridato: «Che cosa volete? Quali sono i vostri piani?». Due giorni dopo è stato trovato morto nella sua auto. La stessa fine hanno fatto due attivisti per i diritti umani di 19 e 21 anni, che erano stati rapiti il 6 novembre.
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8 commenti
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Un rosario e un AK-47 per difendersi
Il rosario ha origini non cristiane ma orientali.
Aggiornarsi
Intervenire per dire sciocchezze è una tentazione irresistibile, ma che non porta nulla di buono a chi la esaudisce così facilmente come fa Piero. I cristiani erano in Oriente da prima di chi li vuole fare sparire per sempre e non erano lì da prima dei musulmani per estorcere il rosario a chi lo ha inventato, visto che nessuno, fra l’altro, ne ha attribuito l’invenzione a questo o a quello. E i musulmani non sono l’Oriente, anche se fanno di tutto (agli altri: e senza rosario) per cacciare i non musulmani, se la cosa può valere qualche preghiera anche a mani nude.
Un sacco di cose non sono invenzione dell’Oriente, eppure, le usano anche lì: e non di rado, per fare cose meno innocenti e buone che pregare. Usare la testa, finché le preghiere possono bastare a far sì che non la stacchino dal collo a gente colpevole di non avere inventato il rosario per pregare verso La Mecca, è una cosa che dovrebbe andare bene dappertutto: e per cui non le faranno pagare il copyright, Piero.
Rosario in una mano e spada nell’altra, perchè non tarderanno…
Mi sa che Long John Silver sappia bene ciò che scrive: e non mi pare ci sia molto da obiettargli, se perfino le previsioni meteorologiche tendenti la primaverile di mr. Obama hanno segnato un brusco ritorno alla realtà.
Sono d’accordo, Long John . Comunque ,tanto per ripeterlo, la situazione libica è la conseguenza della scellerata guerra fatta dagli occidentali e paesi del golfo a Gheddafi. Ci si meraviglia se poi tanti in Occidente non hanno più alcuna fiducia nelle “nostre ” Istituzioni.
E qui continuiamo a dibattere sulle scemenze, mentre quello che occorre è un rosario in mano