
Del lettore di ebook si può sapere tutto, persino se si è stufato di leggere
Il passaggio dal libro analogico al digitale ha i suoi pro e i suoi contro. Ma non si vuole essere nostalgici. Non è l’odore della carta, dell’inchiostro o delle colle a mancarci, e neppure il rumore della pagina quando si volta, o si piega un angolo per tenere il segno. Ma la libertà della lettura, cosa che è sempre più minata dalle informazioni che passano dagli book agli uffici marketing delle case editrici. Pratica che sta prendendo piede in America.
La casa americana di Barnes & Noble, che detiene circa il 30 per cento dell’intero mercato editoriale e ha piazzato al centro delle vendite il Nook, il proprio tablet personale, ha messo in piedi un sistema eccezionale di ricezione dati. Mediante il proprio supporto ebook, infatti, la casa editrice riesce a capire, ad esempio, quali sono le pagine dove la lettura è più lenta, quali dove la lettura è più veloce, che righe si sottolineano e quali testi vengono lasciati a metà.
Gli editori di Barnes & Noble possono utilizzare dati impensabili fino a qualche anno fa. Ad esempio, si può sapere quanto tempo si impiega a leggere una novel, quanto un romanzo di fantascienza, quanto un saggio. Sappiamo che la lettura dei feuilleton d’attualità è spesso più rapida della lettura di un classico. Con un insieme così eterogeneo di conoscenze, non è difficile spiegare perché Barnes & Noble sia la casa editrice americana con il più alto tasso di crescita. La vendita dei Nook è salita del 45 per cento, mentre quella dei titoli ebook disponibili sulla piattaforma è aumentata del 119 per cento. Si stima, per il prossimo anno, un’incremento del ricavato di circa 500 milioni di dollari.
Se i gusti del lettore, gli autori più accattivanti e i temi più scottanti potevano essere statisticamente calcolati grazie al solo apporto delle vendite dei diversi titoli, le nuove ricerche di Barnes & Noble vanno più a fondo. Sappiamo, così, che un lettore medio impiega circa 20 ore per leggere A Dance with Dragons, un tomo di 1040 pagine scritto da George R.R. Martin, l’autore della saga Game of Thrones. Sappiamo anche che circa 18 mila lettori Kindle hanno sottolineato la stessa frase del libro finale della trilogia di Hunger Games, scritta da Suzanne Collins: «Perché qualche volta le cose accadono alle persone che non sono in grado di affrontarle». Sentenza profonda, sicuramente da segnarsi sull’ebook.
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1 commento
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Caro Daniele,
qui la questione non è se siamo nostalgici o meno o se ci piace il sentore della carta o dell’inchiostro (cosa che peraltro è notevolmente piacevole).
La questione è che siamo sempre sotto osservazione e studio. Siamo dei parametri che forniscono dati e misurazioni per aiutare marketing, grafici e vendite….
Che cosa vuole che le dica….a me passa la voglia di leggere…come mi passerebbe la voglia di fare sesso se sapessi di essere osservato e studiato!
… che altri uomini vengano a studiarmi come un criceto su una ruota è nà cosa che me fa stare male…
Io me leggo un bel libro di carta ….così nessuno “me rompe li cojjoni!” alla faccia dei vari NN & NN & PARTNERS & LTD e via americaneggiando …
🙂