Del Gobbo: «Imprese, famiglia, sussidiarietà. Le mie priorità per la Lombardia»

Di Emanuele Boffi
21 Febbraio 2018
Intervista all'assessore regionale uscente all'Università, ricerca e open innovation che si presenta con Noi con l'Italia alle elezioni nel collegio di Milano



Luca Del Gobbo racconta a tempi.it di essersi immerso «in una di quelle campagne elettorali come si facevano una volta. Tanti incontri, molti giri per i mercati e appuntamenti con associazioni e piccoli e grandi gruppi». L’ex sindaco di Magenta, assessore regionale uscente all’Università, ricerca e open innovation si presenta con Noi con l’Italia alle elezioni nel collegio di Milano.
MODERATI E PRAGMATICI. «Noi con l’Italia ha davanti a sé un’avventura affascinante e difficile. Affascinante perché vogliamo essere una forza politica che parla con schiettezza dei problemi concreti delle persone, rifuggendo gli slogan e le battute ad effetto. Siamo una forza moderata, pragmatica, che desidera parlare alla testa e non solo alla pancia delle persone». E perché difficile? «Perché oggi questa posizione, ma solo apparentemente, pare non pagare. Per la verità non dà risultati sulle futili polemicucce su twitter, ma secondo noi ha un riscontro positivo nel rapporto con gli elettori. Per quella che è la mia esperienza, quando si riesce a instaurare un dialogo e a spiegare cosa abbiamo fatto in Lombardia e cosa abbiamo intenzione di fare, la gente ci ascolta e ci assicura il suo sostegno».
SUSSIDIARIETÀ. Del Gobbo parla spesso di “sussidiarietà”; è un “sussidiario convinto”, se così si può dire. «Assolutamente. Credo che solo rimettendo al centro la persona e la sua capacità di creare comunità e aggregazioni che diventino protagoniste nella società si può rilanciare questo paese. Da questo punto di vista, proprio la Lombardia, dai tempi del governatore Formigoni, lo ha dimostrato con politiche tutte tese a valorizzare le energie presenti sul territorio, a liberarle, a lasciare che lo Stato controlli, ma non si sostituisca all’iniziativa della società. Pensi solo a cosa abbiamo fatto in Lombardia nel campo della formazione, dell’impresa e, si parva licet, essendo stato io assessore, dell’innovazione. Penso al buono scuola, alla riforma sanitaria col sistema misto pubblico privato o, per dire una cosa che ho fatto col collega Mauro Parolini, alle agevolazioni date alle imprese per fare investimenti. Parlo di qualcosa come sei miliardi in cinque anni».
Un altro dei temi su cui Del Gobbo è impegnato, e non da oggi, è la valorizzazione della famiglia, così come definita dalla nostra Costituzione. «Già da sindaco di Magenta mi ero attivamente impegnato su questo fronte e sono il primo firmatario della legge sul Fattore famiglia. È per questo che ho lanciato l’idea di istituire un assessorato ad hoc dedicato alla famiglia».
GORI E CENTROSINISTRA. Sono tutte tematiche, prosegue Del Gobbo, che trovano ascolto solo nel campo del centrodestra: «Giorgio Gori mi pare una brava persona, ma la compagine in cui è inserito e quel che è scritto nel suo programma non mi rendono tranquillo. Sussidiarietà, buono scuola, Fattore famiglia sono tutte politiche che a sinistra non troverebbero mai la facoltà di essere portate avanti. Mentre qui in Lombardia sono certo che con Attilio Fontana avremo modo di continuare un percorso e migliorare quel lavoro iniziato con Formigoni e proseguito con Maroni».
AUTONOMIA. E l’autonomia? «È un altro dei punti fondamentali del programma di tutto il centrodestra. Sono un federalista convinto perché sono certo che una maggiore autonomia farebbe del bene non solo alla nostra regione, ma a tutto il paese. Ci sono comparti – penso all’università, ma anche alla sanità, per non parlare delle imprese – dove lo Stato è ancora troppo invadente e anziché aiutare lo sviluppo, lo frena. Parlando con la gente in campagna elettorale mi sono ancora più convinto che le priorità al centro del nostro programma – famiglia, libertà d’impresa, sburocratizzazione – sono le stesse degli italiani».
Foto Ansa

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