
Debito: S&P declassa l’Italia. Berlusconi: «Considerazioni politiche»
L’agenzia di rating Usa, Standard and Poor’s ha declassato il debito sovrano a breve e a lungo termine dell’Italia portandolo a “A” da “A+” e a “A-1” dal precedente “A-1+”. L’outlook è negativo. Il declassamento, spiega S&P in un comunicato «riflette la nostra visione di prospettive di crescita indebolita» per il Paese. Inoltre, spiega l’agenzia di rating «la fragile coalizione di governo e le differenze politiche all’interno del Parlamento continueranno probabilmente a limitare l’abilità dell’esecutivo a rispondere con decisione a un contesto macro-economico interno ed esterno difficile».
«Valutazioni che appaiono viziate da considerazioni politiche, più che dalla realtà dei fatti». Così Silvio Berlusconi ha reagito in una nota diffusa dalla presidenza del Consiglio. Le valutazioni di S&P, si legge nel comunicato, «sembrano dettate più dai retroscena dei quotidiani che dalla realtà delle cose e appaiono viziate da considerazioni politiche. Vale la pena di ricordare che l’Italia ha varato interventi che puntano al pareggio di bilancio nel 2013 e il governo sta predisponendo misure a favore della crescita, i cui frutti si vedranno nel breve-medio periodo».
«Probabilmente Standard and Poor’s ha fatto la sintesi dei quotidiani degli ultimi giorni. Ma per fortuna non tutte le agenzie di rating sono uguali». Lo ha detto Alfredo Mantovano (Pdl) stamattina a Omnibus, su La7. «Credo che si possa procedere con senso di responsabilità sulla strada intrapresa» ha aggiunto.«E non è che il quadro critico ci sia solo per l’Italia: mai come in questo momento è necessario avere i nervi saldi. Ci sono stati tantissimi precedenti di uscite avventate da parte di agenzie di rating poi smentite dai fatti». «Quando non viene espresso un parere economico e finanziario ma su questioni relative a indagini, i media hanno il loro peso», ha continuato Mantovano. «Mi sarei aspettato qualche indicazione su ciò che si può fare di meglio».
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