Dati Istat. La spesa degli italiani? Al discount

Di Redazione
05 Luglio 2012
Dati Istat: i consumi delle famiglie italiane risultano stabili ma aumenta la spesa per i generi alimentari. Si risparmia su abbigliamento e calzature ma non su abitazione e trasporti.

Sono usciti oggi i dati Istat sui consumi alimentari delle famiglie.

Consumi: secondo i dati Istat, nel 2011, la spesa media mensile per famiglia è stata pari a 2.488 euro, con un incremento dell’1,4 per cento rispetto all’anno precedente e, nonostante l’inflazione (+2,8 per cento), risulta stabile. Cresce del 2,2 per cento rispetto al 2010 la spesa per generi alimentari e bevande, attestandosi a 477 euro, e aumenta soprattutto quella per carne, latticini, uova, zucchero e caffè. La spesa non alimentare complessiva è stabile e pari a 2.011 euro. Si risparmia su abbigliamento e calzature ma non su abitazione e trasporti.

Regioni: al Sud si spende di più per alimentari e bevande. La Lombardia è la regione con la spesa media mensile più elevata (3.033 euro), seguita dal Veneto (2.903 euro). Fanalino di coda, la Sicilia (1.637 euro).

Famiglie: i single spendono un quarto meno delle coppie. Tra le famiglie di cinque o più componenti, oltre 3.215 euro sono destinati ai generi alimentari. Rispetto ai single, più bassa, invece, è la quota di spesa per l’abitazione, del 23,2 per cento, contro il 35,5 per cento delle famiglie di un solo componente. Le famiglie di anziani soli, pur mostrando un leggero incremento rispetto all’anno precedente, spendono di meno delle famiglie con a capo una persona più giovane. Diminuisce la spesa per le coppie di adulti (35-64 anni) senza figli, anche a seguito della minore presenza rispetto al 2010 di coppie in cui entrambi i coniugi lavorano. Le famiglie di operai hanno speso 2.430 euro al mese, quelle di imprenditori e liberi professionisti 3.523 euro. La spesa è di 1.906 euro mensili per le famiglie con a capo un disoccupato, una casalinga o una persona in altra condizione non professionale; di 2.139 euro mensili, quella dei pensionati. Le famiglie con i livelli di spesa più bassi (famiglie di anziani, famiglie con a capo disoccupati o pensionati) destinano una quota più elevata della loro spesa totale a beni di prima necessità, come abitazione e alimentari.

Generi alimentari: il 35,8 per cento delle famiglie nel 2011 ha diminuito la quantità e/o la qualità dei prodotti alimentari acquistati. Commentando i dati resi noti dall’Istat, la Confederazione Italiana Agricoltori ha affermato che nell’ultimo anno le famiglie italiane hanno dovuto spendere più per combustibili, energia elettrica e trasporti che per gli alimentari: «Secondo i nostri ultimi dati infatti» dichiara la Cia «il 71 per cento delle famiglie ha riorganizzato le spese per la tavola: comparando i prezzi con piu’ attenzione (il 65 per cento); cercando sconti, promozioni commerciali e offerte speciali (il 53 per cento ); privilegiando le grandi confezioni, il cosiddetto “formato convenienza” (il 42 per cento ); comprando quasi esclusivamente nei discount (il 39 per cento)».

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.