
Dati sulla fecondazione assistita: funziona solo nel 13 per cento dei casi

Nel 2013 in Italia sono stati fatti 91.556 cicli di fecondazione assistita, attraverso i quali sono nati vivi 12.187 bambini, per un tasso di successo pari al 13,31 per cento. È questa la realtà della fecondazione nel nostro paese secondo i dati diffusi ieri dal ministero della Salute nella sua relazione annuale. I figli nati con questa tecnica rappresentano il 2,4 per cento del totale.
EFFICACIA MOLTO LIMITATA. L’efficacia, dunque, è molto limitata, anche perché una donna su tre si rivolge a questa tecnica quando ha già superato i 40 anni. Dopo i 43 anni, con le tecniche a fresco di II e III livello, solo il 4,6 per cento delle donne ha ottenuto una gravidanza, che ha avuto inoltre un esito negativo nel 63,1 per cento dei casi. «Le tecniche di fecondazione non sono in grado di dare un bambino a tutti», si ricorda nel documento del Ministero.
AUMENTO EMBRIONI CONGELATI. Preoccupante l’andamento dei dati per quanto riguarda il congelamento degli embrioni. Nel 2013 sono stati formati e congelati 22.143 embrioni, rispetto ai 18.957 del 2012, per un aumento del 16,8 per cento. Questo aumento deriva direttamente dalla sentenza della Corte costituzionale del 2009, che ha eliminato il numero massimo di tre embrioni da formare e trasferire in un unico impianto. Nel 2010, anno di applicazione della sentenza, sono stati crioconservati 16.280 embrioni (prima della sentenza non si superavano gli 800). Dove finiranno queste decine di migliaia di embrioni? Nessuno lo sa e nessuno se lo chiede, del resto.
Foto Ansa
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Si potrebbe aggiungere che un tasso di successo del 13,31% significa un tasso di INsuccesso del 86,69% ossia 79.370 aborti come effetto collaterale e di questi aborti sia i medici che le donne erano a conoscenza (sul piano statistico) in anticipo.