Dark Shadows, un vampiro alla corte di Tim Burton

Di Paola D'Antuono
10 Maggio 2012
Tempi.it ha visto in anteprima il nuovo film del visionario regista con Johnny Depp, Eva Green, Michelle Pfeiffer ed Helena Bonham Carter. E ve lo consiglia (con una piccola riserva).

Un film di Tim Burton è sempre un evento. Da Edward Mani di forbice in poi, lo strambo regista è sempre riuscito a creare attorno alle sue storie grandissimo fremito e attesa. Lo stesso vale per l’ultima produzione, Dark Shadows, in uscita venerdi 11 maggio in Italia. Nello splendido carrozzone dark ci sono i due attori feticcio di sempre, Johnny Depp e la moglie Elena Bonham Carter, rodati e talentuosi padroni di casa che spalancano le porte del sogno grottesco di Burton agli altri partecipanti. La trama dell’ultimo film è ispirata all’omonima serie televisiva degli anni 60 e racconta di un affascinante vampiro, Barnabas Collins, costretto a vivere in una bara per duecento anni a causa del terribile sortilegio di una strega malvagia, che non potendo avere il suo amore, lo ha condannato a una vita di dannazione eterna e solitudine. Quando Barnabas riesce a liberarsi finalmente dalla “scatola” sono passati 197 anni e la città in cui la sua famiglia viveva e prosperava non è più quella di una volta: ora ci sono strani aggeggi da cui provengono suoni e immagini, le donne sono addirittura laureate e al posto dei cavalli ci si muove con infernali scatole roboanti. Il nome dei Collins non è più sinonimo di ricchezza come lo era due secoli prima e i suoi lontani parenti ingannano il tempo nella vecchia casa sulla collina guardando da lontano la maliarda Angie che accumula ricchezza e potere.

Il nero regna sovrano, come da tradizione, e accanto alla deriva orrorifica, si fa spazio l’atmosfera grottesca a cui Burton ci ha abituato. Il vampiro interpretato da Depp è tanto affascinante quanto ingenuo, suo malgrado, e l’interazione con il resto della famiglia è in buona parte spassosa: finalmente torna in un ruolo che le rende giustizia la bellissima Michelle Pfiffer. Sono le donne, in realtà, il piatto forte di Dark Shadows. Eva Green, dopo qualche produzione poco fortunata, nei panni della strega è uno spettacolo per gli occhi: un mix letale di bellezza, cinismo e malvagità perfettamente riuscito. Sovrastata forse solo dall’interpretazione di Chloë Moretz, attrice quindicenne vista in Hugo Cabret, che nei panni di una ragazzina disinteressata al mondo che la circonda, amante solo della musica e di New York, mette in ombra anche il resto del cast maschile, a dire il vero poco entusiasmante. Le quasi due ore di film scorrono leggere, tra risate, un’imperdibile colonna sonora di pezzi cult degli anni 70 (e Alice Cooper, special guest da brividi), qualche scena da mani sugli occhi, un paio di citazioni divertenti (soprattutto a La morte ti fa bella) e molta azione. Però manca qualcosa: è come se ci trovassimo davanti a un gioiellino perfetto nella trama e nell’architettura, ma che non svela la sua anima, rimane a un livello superficiale e non permette a chi lo guarda di entrare in empatia con i protagonisti e i loro sentimenti, che non sembrano subire significative evoluzioni. Peccato.

Vale il prezzo del biglietto? Si
Chi lo amerà? I fan di Tim Burton disposti a perdonare qualche imperfezione di troppo
A chi non piacerà? Agli estimatori più ortodossi del regista

@paoladant

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