Contenuto riservato agli abbonati

Parole perse / Dio. Dalla fine delle superstizioni al ritorno dei missionari (del clima)

Di Pier Paolo Bellini
07 Dicembre 2023
Qualche giorno fa ho risposto al campanello di casa. Il giovanotto fuori inizia a fare un discorso tipo: «Le va di confrontarsi riguardo alle preoccupazioni diffuse sul destino della Terra?»
Attivisti di Ultima Generazione bloccano il traffico in entrata a Milano in piazza Bologna, Milano, 13 novembre 2023 (Ansa)
Attivisti di Ultima Generazione bloccano il traffico in entrata a Milano in piazza Bologna, Milano, 13 novembre 2023 (Ansa)

1) Nel 1788 Friedrich Schiller scrive un poema intitolato Gli dei della Grecia: con un po’ di nostalgia, il poeta riporta il parere «dei saggi» (gli scienziati), secondo i quali, «dove un tempo Elio», il dio Sole, «guidava il suo carro dorato», oggi «ruota una morta palla di fuoco». Un secolo prima di Nietzsche, il poeta tedesco registrava la fine della religiosità come senso ultimo delle cose: la natura deve inchinarsi umilmente alla pura e semplice «legge dei gravi», la gravità, «come a un morto colpo di pendolo». La realtà, che era popolata di (ingenua) trascendenza, oggi è una palla che obbedisce soltanto alle leggi fisiche, al meccanismo del pendolo. Dio è morto.
Max Weber, un secolo dopo, descriverà la modernità come un universale e ineludibile processo di “razionalizzazione” di ogni aspetto dell’esistenza, individuale e sociale. Questo processo globale porta con sé il “disincantamento del mondo”: l’imporsi della razionalità scientifica e strumentale comporta nella cultu...

Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno

Articoli correlati