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Mio caro Malacoda, io sono ovviamente contento della nuova ondata antiebraica che riempie le piazze occidentali, che eccita le università americane, inglesi, italiane… Stelle di David sui muri, pensose articolesse che spiegano come Israele se la sia cercata e via andare in un crescendo di antisionismo e antisemitismo mai così a braccetto come nell’ultimo mese.
Ma il disprezzo della logica un po’ m’offende. Non è la prima volta che ti cito Dante, il quale nel XXVII canto dell’Inferno fa dire a un nostro sodale: «“Assolver non si può chi non si pente,/ né pentere e volere insieme puossi/ per la contradizion che nol consente”. Oh me dolente!», ricorda il conte di Montefeltro, «come mi riscossi/ quando mi prese dicendomi: “Forse tu non pensavi ch’io löico fossi!”». A dir la verità, qui c’è qualcosa di più della sola deduzione logica, dell’inversione cioè dei ruoli tra aggredito e aggressore. C’è una misconoscenza della storia, non solo quella dal 1948 a oggi, dalla (ri)nascita de...
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