
Dacia Maraini e il maschile che sarà femminile (e viceversa)
La sempre incisiva Dacia Maraini, in un articolo sul Corriere della Sera dedicato al tema scottante dell’assegnazione del cognome ai figli (che in Italia è appannaggio del padre, la madre muta e rassegnata), si è scagliata contro «la prevalenza del maschile sul femminile», una piaga che «esiste in molti campi. Perfino la grammatica è sessista. Se in una stanza si trovano novantanove donne e un uomo, la grammatica impone che si coniughi al maschile». Per cambiare in meglio questo mondo, dunque, dobbiamo sovvertire le regole della lingua.
PROVIAMO. Il femminile diventerà maschile e viceversa. I gruppi misti saranno assommati nel genere femminile, quindi, per esempio, le italiani sono ladre. Anche i pronomi cambieranno: siete tutti pregate (non pregati) di darvi cortesemente del lui. E poi chi l’ha detto che così tanti termini negativi devono essere femminili? Non più la disgrazia ma il disgrazia. E il malattia, il peste bubbonico, lo evasione fiscalo, il bello gnocca, le mortacci vostre. E così via. Però signor Dacia, con tutto il nostro buono volontà, a volte è veramente difficile seguirlo in certi suoi frescacce.
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La conosce bene la grammatica, la scrittrice dei mie stivali…