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Ogni mattina qualcuno di sinistra in Italia si sveglia, si indigna, chiede le dimissioni di qualcuno del governo o della maggioranza e poi fa colazione. In assenza di idee, di un progetto sulle alleanze con la altre opposizioni (mi si nota di più se in Lombardia vado con il Cinque stelle, o se in Lazio mi alleo con Calenda e Renzi? E se poi mi lamento di entrambi quando perdo, vinco qualcosa?), in assenza di un segretario, a sinistra la linea è diventata la richiesta di dimissioni degli avversari, forse pensando che se si dimettono tutti alla fine non rimane nessuno che può batterli alle elezioni. Da “Partito democratico” a “Partito dimettiti!” il passo è breve.
Il Partito democratico sa solo chiedere le dimissioni?
Se Palazzo Chigi ha un problema di comunicazione (e al di là della frase fatta buona per tutte le situazioni di crisi, in effetti ce l’ha), a sinistra e nel Movimento 5 stelle (e giornalisti al seguito) la comunicazione pare dettata dai trending topic di Twitter, dove gli ...
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