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Come la pensi Davide Tabarelli, fondatore e presidente di Nomisma Energia oltre che docente di ingegneria dell’Università di Bologna, sulle politiche italiane del gas è cosa nota. Quest’estate dalle colonne del Sole 24 Ore sentenziava: «È triste che importiamo ancora 63 miliardi di metri cubi l’anno su una domanda di 66 miliardi di metri cubi e che questo gas provenga spesso da oltre 10 mila chilometri di distanza, con un costo che si aggira sui 18 miliardi di euro. E questo significa minore Pil e un danno economico per il paese». All’indomani della cessazione delle forniture russe di gas all’Europa attraverso l’Ucraina e delle sue conseguenze sui prezzi e sulle bollette, viene naturale chiedergli come la vede.
Professore, è a causa della chiusura del gasdotto che porta il gas russo in Europa attraverso l’Ucraina che il prezzo del gas ha superato per la prima volta dopo 15 mesi i 50 euro per megawattora, o ci sono altre cause concomitanti?
La causa principale è questa, poi c’è sempre q...
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