
Cremona. La Provincia ritira adesione ad associazione Lgbt: «In cinque anni nemmeno un progetto»

Circa quattrocento Sentinelle in piedi sono state contestate a Cremona dall’Arcigay, mentre manifestavano secondo la solita modalità – in piedi e in silenzio – la loro opposizione al ddl Scalfarotto sull’omofobia. Le Sentinelle si erano date appuntamento in piazza del Comune, mentre i militanti dell’Arcigay – con un numero di partecipanti nettamente inferiore – si sono ritrovati in piazza Stradivari. Questi ultimi, però, come racconta la cronaca locale de l’Inviato quotidiano e il portale della Diocesi, hanno compiuto diverse incursioni nel luogo di ritrovo delle Sentinelle, contestandole pesantemente. I provocatori hanno urlato loro frasi ingiuriose (è stato insultato anche il vescovo Dante Lanfranconi), esibendosi in baci saffici e scambiandosi effusioni.
Le Sentinelle, da parte loro, sono rimaste silenziose. Solo all’inizio della loro veglia, un portavoce ha letto un comunicato in cui ha ribadito le ragioni della loro avversione al disegno di legge che, «sebbene sia presentato come necessario per fermare atti di violenza nei confronti di persone con tendenze omosessuali», potrebbe «portare a punire con il carcere le semplici opinioni».
LE PAROLE DELLE SENTINELLE. Come riporta il sito della Diocesi, le Sentinelle hanno ribadito di essere «contro la violenza non solo quella fisica e verbale, ma contro la violenza di chi vuole metterci contro qualcun altro, e contro la violenza di chi considera le persone con attrazioni omosessuali come una categoria da strumentalizzare, contro la violenza di chi vuole imporre un pensiero unico fingendo di tutelare il bene di chi sente attrazioni omosessuali. Non è l’inclinazione o l’orientamento sessuale a fare un cittadino, ma l’integrità della persona. Noi siamo certi che qualunque persona veramente libera oggi non possa che scendere in piazza con noi a vegliare».
I veilleurs italiani, «giovani e meno giovani, alcuni anche con i propri figli, si sono quindi schierati in piazza. Tutti rivolti con la faccia al Municipio a simboleggiare – come hanno spiegato gli organizzatori – il desiderio che siano in primo luogo le istituzioni a garantire la libertà di pensiero. Tra i manifestanti alcuni esponenti politici, come il presidente della Provincia di Cremona Massimiliano Salini e il consigliere regionale Carlo Malvezzi».
LA PROVINCIA E RE.A.DY. E proprio Salini (Ncd, a sinistra nella foto) è al centro di un altro caso per aver deciso di revocare l’adesione della Provincia a Re.a.dy (Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere). Attaccato anche in questo caso dall’Arcigay («un sopruso gratuito, un gesto senza precedenti»), Salini non si è fatto intimidire e ha spiegato perché ha proposto di togliere il sostegno all’associazione. L’adesione dell’istituzione, ha spiegato il presidente, risale a cinque anni fa quando, nel 2009 «a pochi mesi dalle elezioni», la precedente giunta di centrosinistra diede il proprio sostegno a Re.a.dy. Ma in questi cinque anni, la rete che, in teoria, dovrebbe promuovere politiche in favore delle persone Lgbt, non ha presentato lo straccio di un progetto. «Mai – ha spiegato Salini – ci è arrivata comunicazione di idee, iniziative o attività di sorta. Solo recentemente, alcuni partecipanti a un convegno milanese hanno visto che la nostra realtà figurava tra le pubbliche amministrazioni aderenti. Allora ho espresso alla Giunta tutte le mie perplessità, ottenendo la decisione unanime di interrompere quest’esperienza».
«DI FACCIATA». Salini è stato molto esplicito nel condannare «l’assoluta inutilità di iniziative come queste», che si configurano «di facciata» e «fuori dall’impostazione concreta e operativa della nostra amministrazione». «Per noi – ha aggiunto -, la difesa dei diritti riguarda in maniera integrale la persona, nella sua qualità di essere umano. Non ha dunque alcun senso creare una rete contro certi tipi di discriminazione, come se altri fossero meno importanti». L’unico vero motivo di esistenza di Re.a.dy è, secondo Salini, «divulgare un tipo di ideologia che oggi è ben rappresentata da esempi come il disegno di legge “Scalfarotto”, per cui il fatto di non essere in linea con il riconoscimento dei matrimoni omosessuali può essere visto come una discriminazione da punire».
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23 commenti
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ma vergognatevi, siete capaci di scendere in piazza contro una legge che difende le minoranze deboli e non sapete fare un cenno di protesta contro guerre e simili!
Incredibile questo “Francesco” che non sa parlare senza offendere…vuoi vedere che è saltata fuori la vera anima delle sentinelle.
Luciano, se la mia era un’offesa (?), la tua (verso le sentinelle) cos’era? Le sentinelle NON discriminano nessuno, nemmeno te.
La vera anima delle sentinelle e’ saltata fuori in piazza, come descrive bene l’articolo.
Invece di vanvanare, mi scrivi dove/come discriminerebbero ???
lottare contro una legge anti-discriminazione non costituisce di per se una discriminazione ma certo è una chiara dichiarazione di intenzioni!
ma le sentinelle una marcetta o una protestina contro guerre e ingiustizie no? sono contro i gay vi mobilitate? bei cattolici!
Incredibile
questi personaggi protestano perché hanno paura di non poter più discriminare gli omose
Ssuali. …. E per farlo si appellano alla libertà di espressione.
Incredibile,
questo “Luciano” scrive a vanvera senza sapere cosa dicono le sentinelle. E lo scrive qui !!!
(bastava leggere l’articolo)
Cos’è per te l’omofobia?
Il fatto che l’Arcigay si sia mosso per contestare e’ segno che queste manifestazioni danno fastidio. E le provocazioni sono tutta pubblicità gratuita. Sentinelle continuate così!
vorrei vedere se uno manifestasse contro i tuoi di diritti se non ti darebbe fastidio!
beh, devo dirlo, ieri a Cremona c’ero anch’io. E’ stata una manifestazione molto ben riuscita, grazie alle forze dell’ordine e all’organizzazione delle sentinelle. Prima di iniziare il portavoce ha dato istruzioni molto chiare, raccomandando di non rispondere alle provocazioni, che non si sono fatte attendere, alcune anche veramente oscene, nonostante la presenza di minori. Mi chiedo se non ci sono gli estremi per poter agire legalmente. Comunque il comportamento delle sentinelle è stato davvero esemplare, nessuno ha reagito, anche ad insulti lanciati ad arte contro singoli.
Quando ce ne siamo andati questi dell’arcigay sono rimasti con un palmo di naso: non ho potuto fare a meno di notare le loro facce che non riuscivano a nascondere il disappunto per non essere riusciti a provocare nessuna reazione ai loro ripetuti tentative di creare disordine. Sembravano bambini ai quali gli hai appena tolto un giocattolo
Grazie alle forze dell’ordine e agli organizzatori della manifestazione.
Le lobby lgbt sono vittime e carnefici: vittime perchè non tutti sono d’accordo con le idee lgbt, e vengono presi in mezzi. Ma come si fa? Al mondo non si possono conoscere tutti!
Carnefici perchè al solito quelli che vogliono strumentalizzare il pensiero gay esprimono la loro violenza verbalmente, a volte fisicamente, e psicologicamente. E così grazie a questi ci sono sempre più persone che si fanno prendere dall’irritazione per le pressioni del pensiero unico.
L’omosessualismo c’è da secoli, e non si ferma, ma perchè deve arrivare a irritare volutamente gli occhi altrui proprio non lo so.
Ammirevole quest’azione di tal Salini. Le associazioni gay chissà quante sono in Italia e si comportano come le opere che ci propongono quelli di Striscia: sono solo nomi di facciata.
E poi ci si chiede perchè non si esce dalla crisi: si danno soldi ad associazioni che non fanno manco progetti? Bravi, così non vi fate nemici solo per il genere, ma anche per i soldi buttati.
Contenti voi!