
Chi l’ha detto che “la Costituzione non si tocca”? I “saggi” e le tappe di una riforma a lungo attesa
«Un Parlamento di nominati, pieno zeppo di piduisti, in tempo di crisi e sotto ricatto di Berlusconi vuole modificare la Costituzione senza nemmeno rispettare le regole» ha scritto Beppe Grillo. Nonostante lamentele e grida del Movimento 5 Stelle, è passato alla Camera il disegno di legge per le riforme istituzionali. Fra tre mesi, l’approvazione definitiva del testo. Il ddl costituzionale istituisce il cosiddetto “Comitato dei 42” e l’Assemblea dei 35 saggi, i due organi che si occuperanno di scrivere entro un anno le proposte di riforma costituzionale, da sottoporre poi al Parlamento.
IL COMITATO E I SAGGI. Il decreto legislativo delega al Comitato dei 42 (20 deputati e 20 senatori più 2 presidenti, scelti tra i componenti delle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato) il compito di scrivere una riforma della Carta che poi dovrà passare all’esame del Parlamento. Il Comitato avrà 4 mesi di tempo per predisporre i cambiamenti (che dovranno essere ratificati dall’Assemblea dei 35) e potrà consegnare al Parlamento più di un piano di riforma. Poi spetterà a Camera e Senato decidere quale dei piani optare. Per votare una riforma le due camere avranno soltanto un mese a disposizione, invece di tre.
RIFORME COSTITUZIONALI. I cittadini potranno eleggere direttamente il presidente della Repubblica? L’Italia sarà una democrazia presidenziale, semi-presidenziale o ancora parlamentare ma con l’istituzione del cosiddetto “premierato forte”? Sarà il Comitato dei 42 con l’ausilio dei 35 saggi a valutarlo. Il Comitato dovrà infatti esaminare i progetti per la revisione delle parti della Costituzione che riguardano la forma di Stato, di governo e il bicameralismo. Saranno messi quindi in discussione anche l’attuale sistema della giustizia e il ruolo del Parlamento. Una volta completato l’esame delle proposte, il Comitato trasmetterà ai presidenti delle Camere i progetti di legge costituzionale, corredati di relazioni illustrative e di eventuali relazioni di minoranza.
OTTOBRE 2014. I due organi lavoreranno fino al febbraio 2014. Successivamente, entro maggio, ci sarà la prima lettura del progetto di riforma della Costituzione da parte di una delle due camere, seguita entro settembre dalla prima lettura nella seconda camera. Il calendario prevede che entro la fine di ottobre del 2014 ci sia il via libera definitivo della riforma, salvo eventuale svolgimento del referendum confermativo. Nel frattempo, il governo ha deciso di utilizzare a fini statistici e consultivi un questionario online sulle riforme costituzionali a cui si può partecipare cliccando qui.
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1 commento
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… solo chi è talebano dentro non è disposto a cambiare … basta essere un po’ Darwiniani per sapere che c’è una evoluzione … ma è necessario essere cristiani autentici per essere aperti alla realtà …