Così si è rafforzato il credito al consumo (e con esso il livello di fiducia)

Di Francesco Megna
13 Marzo 2018
Nel 2017 la crescita dei prestiti è del 7 per cento. Il riavvio del ciclo economico ha contribuito a creare un clima più positivo rispetto al passato



Il riavvio del ciclo economico ha rafforzato i prestiti alle famiglie e in particolare del credito al consumo che nel 2017 ha registrato una crescita del 7 per cento. Il clima oggi è più positivo rispetto al passato. I prestiti hanno infatti un grado di correlazione perfetto con i consumi e il livello di fiducia.
RIDUZIONE DEL RISCHIO. Il mercato ha avuto anni molto difficili anche per il credito al consumo dal punto di vista sia della domanda sia del rischio. La riduzione della rischiosità non è però tanto la conseguenza di una maggiore attenzione alla qualità del credito, quanto dell’attenuarsi di fenomeni che determinavano criticità per i clienti come la perdita del posto di lavoro. La situazione generale, la qualità dei richiedenti e le aspettative riguardo al futuro, l’intenzione delle persone di investire sul proprio benessere, il basso livello dei tassi di interesse. È questo che ha spinto i prestiti.
PRODOTTI PIÙ FLESSIBILI. Chi fa credito e lo fa bene ha sempre usato con attenzione metodi di analisi sofisticati. Questo è ascrivibile principalmente alla prosecuzione della forte concorrenza tra gli operatori di settore, favorita anche dal basso costo del denaro, che ha spinto la proposta di offerte di prodotti più modulari e flessibili, giocata anche sul terreno delle operazioni di refinance. Il credito al consumo usa capitale, ma per chi lo sa fare è un’attività retail in cui c’è ancora un po’ di redditività a tassi fissi. Ci sarà ancora più competizione. Anche i finanziamenti finalizzati all’acquisto di autoveicoli e motocicli erogati presso i concessionari hanno registrato una buona crescita (+12 per cento), grazie soprattutto alla propositività dell’offerta, oltre che all’andamento positivo delle immatricolazioni e dei passaggi di proprietà.
UNA LEVA AGGIUNTIVA. L’importo medio delle erogazioni è di 14-15.000 euro, la durata 5 anni e gli scopi più frequenti riguardano la casa, dai mobili alle ristrutturazioni, o l’auto, dove il finanziamento personale si sta affiancando a quello finalizzato. Il prestito è considerato una leva in più per la pianificazione familiare, ci si finanzia consapevolmente e molti chiedono l’assicurazione che protegge dai rischi. Ciò che colpisce è anche la minore incidenza del credito al consumo (carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto) sulle sofferenze rispetto al totale dei finanziamenti concessi dalle banche. Questo fenomeno è l’effetto delle politiche selettive avviate dalle banche sui crediti deteriorati; e perché le famiglie sopportano meglio le rate.
LA CESSIONE DEL QUINTO. La cessione del quinto poi sta uscendo dalla giungla delle piccole agenzie: prestito personale e cessione del quinto sono prodotti potenzialmente alternativi. La cessione del quinto, protetta dalla polizza obbligatoria, è l’unica forma di finanziamento realmente garantita in Italia. Questo ne riduce la rischiosità per gli emittenti e permette di accedervi anche a persone che avrebbero minor merito di credito. I finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio/pensione mostrano un rallentamento della crescita rispetto allo scorso anno, con un aumento del 3,5 per cento, dovuto in particolare alla frenata delle erogazioni ai pensionati.
FIDUCIA IN AUMENTO. Il credito al consumo mostrerà tassi di crescita inferiori a quelli attuali, in graduale riallineamento con la dinamica dei consumi di beni durevoli. Il miglioramento delle condizioni finanziarie delle famiglie, infatti, grazie a un mercato del lavoro in ripresa e all’aumento del reddito disponibile, contribuirà ad aumentare la fiducia dei consumatori, favorendo così anche gli investimenti a medio-lungo termine e immobiliari rinviati negli anni di crisi. Tali elementi favoriranno così il ricorso al credito, anche in virtù di tassi di interesse ancora bassi.
Foto da Shutterstock

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