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Dopo tre anni di guerra la Russia occupa illegalmente il 20 per cento del territorio ucraino, dove vivono fino a 11 milioni di persone. Molte di queste non hanno voluto abbandonare le proprie case all'arrivo dell'esercito russo, altre sono scappate ma poi sono tornate indietro. Non perché sostengano la Russia né per scarso amor di patria. Ma per mancanza di alternative.
La russificazione forzata dell'Ucraina
Fin dai primi giorni dell'invasione, il Cremlino ha applicato una russificazione forzata dei territori conquistati, obbligando i residenti ucraini a prendere il passaporto russo e a giurare fedeltà a Mosca.
Lo ha fatto innanzitutto riservando ogni servizio di base ai soli cittadini russi. Chi non è dotato di passaporto russo, dunque, non può ottenere la pensione, mandare i figli a scuola o accedere agli ospedali; in alcuni casi non può comprare cibo né medicine salva-vita.
Un centro per sfollati ucraini nella regione di Zaporizhzhia (foto Ansa)
O il passaporto russo o il carcere
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