
Così cambia la spesa per consumi delle famiglie

Il primo semestre del 2019 si chiude con l’aumento della spesa delle famiglie per i prodotti Non Food, trainata da elettronica di consumo, mobili e arredamento e articoli per lo sport. Male abbigliamento e calzature, tessile e cancelleria.
I consumi così rilevati (ossia escludendo mezzi di trasporto, carburante, tabacchi) sfiorano il 14% dei consumi totali e nel corso del semestre sono cresciuti dell’1,1% confermando così il trend – già evidenziato lo scorso anno – che indica il miglioramento del clima di fiducia e il ritorno al processo di sostituzione di alcuni prodotti con tecnologie e design innovativi.
ANCORA BOOM PER L’EDUTAINMENT
La crescita generale dei consumi non alimentari non ha avuto lo stesso impatto su tutti i segmenti di mercato. Anzi, rispetto all’anno precedente, c’è stata una decisa distinzione tra mercati positivi e dinamici, e altri che hanno confermato i trend non particolarmente brillanti già evidenziati negli anni scorsi.
Il mercato più performante è stato quello dell’edutainment, cresciuto del 5,7% (contro il +3,1% dello stesso periodo del 2018), che conferma il trend espansivo in atto da alcuni anni. Bilancio positivo anche per l’elettronica di consumo (+4,4%), che sembra aver superato la battuta d’arresto registrata lo scorso anno (+0,5%) ed essere tornata ai precedenti trend di crescita. Il 2019 ha visto anche accentuarsi l’espansione dei prodotti di automedicazione, con vendite in crescita del 4,1% contro il +2,2% dell’anno precedente.
I MERCATI IN DIFFICOLTÀ
Un semestre positivo anche per mobili e arredamento (+1,6%), che sembrano aver beneficiato dell’effetto positivo del bonus fiscale. Continua la volata degli articoli per lo sport (+2,2%), anche se in modo meno accentuato rispetto al 2018 (+3,1%). Situazione analoga per i prodotti di profumeria (+1,2%) e bricolage (+0,7%).
Dall’analisi emergono anche le difficoltà che stanno vivendo altri importanti comparti Non Food. Alcuni mostrano per la prima volta un segno negativo (come l’ottica), mentre altri confermano la tendenza al rallentamento già registrata negli anni precedenti, come accade ai casalinghi. In altri mercati il semestre si è chiuso con un’accentuazione della crisi delle vendite: è il caso di abbigliamento e calzature, tessile, cancelleria e giocattoli.
Francesco Megna, autore di questo articolo, è commerciale settore banking
Foto Rawpixel.com/Shutterstock
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