Contenuto riservato agli abbonati

Cosa manca ai discorsi di Vance e Draghi sull’Europa

Di Emanuele Boffi
15 Marzo 2025
Identità, non solo libertà ed efficienza. E poi i cattolici in politica e la nostra newsletter sui libri. Lettere a Tempi e risposte del direttore
Vance Draghi
Il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, e l'ex premier italiano Mario Draghi (foto Ansa)

Ho visto sul sito di Tempi che avete ripreso con diverse interviste (Giovanni Orsina, Mario Mauro, Damiano Palano, Eugenio Capozzi) il discorso del vicepresidente statunitense a Monaco, quello, per intenderci, in cui J.D. Vance ha “preso a schiaffi” l’Europa. Ma sono stati schiaffi salutari o no? 
Gianluigi Moretti
Sì, in parte. Quando Vance afferma che il Vecchio Continente è «arretrato su alcuni dei suoi valori fondamentali», dice una cosa tragicamente vera. Non è forse vero che, soprattutto negli ultimi anni, l’Europa ha inseguito fantasmi ideologici come il catastrofismo ambientalista, l’ideologia gender, una censura antipopolare per idee che non riteneva “corrette”? È vero. Quindi, da questo punto di vista, lo “schiaffo”  può essere stato salutare. Il problema, come ha scritto Sergio Belardinelli sul Foglio, è che non è detto che «l’Europa possa uscire dalle sue “astrazioni” abbracciando il trumpismo. Considero infatti quest’ultimo come l’altra faccia del wokeism». Il di...

Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno

Articoli correlati