
COSA DIREBBE S. AGOSTINO A BUSH
Nel “discorso inaugurale” pronunciato da George W. Bush la dichiarazione più significativa è stata: «Gli interessi vitali dell’America e le nostre più profonde convinzioni sono ora una cosa sola». Questo rivela una straordinaria comprensione, che manca invece in molti paesi europei, della vera natura della minaccia posta dal fondamentalismo islamico, ed esprime ciò che la maggior parte degli americani ha sentito dall’11 settembre in poi. è vero che ci sono incoerenze tra le parole del suo discorso e le politiche attuate dall’America; ed è naturale che gli americani discutano sul modo migliore per portare a compimento la loro “missione”; altrettanto ovvio è che l’ideale della libertà sia concepito dagli americani in modi differenti e persino contraddittori; ma il fatto è che il presidente ha ricordato al mondo che senza gli ideali come fondamento per l’unità, le nazioni non saranno in grado di sopravvivere all’attuale planetaria minaccia terroristica.
In questi giorni ho riletto Sant’Agostino a proposito degli ideali che spingono una persona alla ricerca della felicità e della pace. Questi ideali, scrive Agostino, sono espressione dello stesso modo in cui il cuore dell’uomo è stato creato, e perciò sono meravigliosi e veri. Ma la conoscenza della verità, la conoscenza di Dio e il desiderio che genera, non è sufficiente per raggiungere la felicità e la pace cui il cuore dell’uomo aspira. Peggio ancora, gli ideali più splendidi crollano in frantumi e la stessa aspirazione alla felicità e alla pace “ricade su se stessa” e può diventare uno strumento di violenza. Non è affatto vero ciò che sostiene il presidente, ossia che «la migliore speranza per la pace è la diffusione della libertà» in quanto la libertà umana è «la sola forza della storia che può mettere fine all’odio e ai risentimenti, smascherare le menzogne dei tiranni e ricompensare le aspirazioni delle persone oneste e tolleranti». La libertà può essere tanto uno strumento di pace quanto di violenza. La sola forza che può salvare il mondo è quel genere di amore che viene chiamato carità, che si realizza quando il fascino dell’atto redentivo della grazia si compie attraverso l’accettazione del fascino di Cristo. è per questo che Agostino ha scritto le seguenti parole: «Per quanto la virtù senza pietà possa essere esaltata e onorata come utile alla gloria dell’uomo, non può essere neanche lontanamente paragonata con gli stessi primi piccoli passi dei santi, vale a dire di coloro la cui speranza è riposta nella grazia e misericordia di Dio».
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