Così questo governo retrocede l’Italia a provincia dell’impero burocratico di Bruxelles

Il governo Prodi che celebra un anno di vita ha vissuto delle benemerenze del governo di Berlusconi e di Tremonti, ha trovato il tesoretto dell’eccedenza del gettito fiscale, ha beneficiato della ripresa economica europea, resa possibile in Italia dalla legge Biagi. È debole perché la sua intesa tra destra, sinistra e centro, che esso realizza nel suo interno, non suscita fascino nel paese né aumenta il consenso. Il governo ha deciso di governare come minoranza, contando sul fatto che dopo le amministrative di maggio non ci saranno altre elezioni impegnative sino alle europee 2009. Ha dunque uno spazio per agire sottratto al consenso degli elettori.
In sostanza questo governo è una specie di commissariamento di Bruxelles su Roma, è la cancellazione della differenza nazionale italiana che Berlusconi aveva fatto brillare alleandosi con l’Inghilterra di Blair e l’America di Bush. Poiché in tutta Europa le ricette europee non trovano consenso, occorre impedire che il sentimento di rigetto dei vincoli europei possa travolgere l’edificio costruito dagli eurocrati. L’Italia è sempre stata il più fedele discepolo dell’Unione Europea. Avendo sopportato la crisi di identità nazionale nel passaggio di alleanze da quelle del fascismo a quelle dell’antifascismo, avendo sofferto la dissoluzione dello Stato e la “morte” della patria, gli italiani hanno cercato in Europa il principio della loro legittimità di essere nazione. È essere europei che legittima ad essere italiani, per questo credo che in Italia non possa trovare spazio oggi una manifestazione intitolata al coraggio o all’orgoglio di essere italiani.
Per contenere il dissenso italiano degli schemi europei, ormai presente, proprio grazie al sussulto di entità nazionale del governo Berlusconi, occorre la concentrazione antiberlusconiana che comprenda destra, centro e sinistra. Assommando politiche contrarie, ma costrette a raggiungere un accordo dal fatto che Berlusconi ha suscitato un sentimento di identità che si può definire nazionale. Forza Italia non è uno slogan pubblicitario, è un messaggio che si rivolge a un popolo privato dai drammi del secolo ventesimo del suo sentimento di autostima, di dignità e di grandezza. Il governo Prodi è un regime eurocratico, ben incarnato nella figura del ministro dell’Economia. È quel ministro che impone la regola sulle questioni economiche come Prodi su quelle morali e politiche. Può durare? Dipende dal voto degli italiani alle amministrative del 27 maggio.
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