Perché è un peccato che passino sotto silenzio le coraggiose tesi del giudice Zanon a favore delle “opinioni dissenzienti” in Corte costituzionale
Il presidente Augusto Barbera legge la relazione annuale della Corte costituzionale, Roma, 18 marzo 2024 (foto Ansa)
Spesso ci sono libri importanti che, a causa del conformismo o del momento storico, rischiano di passare del tutto o quasi sotto silenzio. Quando si tratta di istituzioni non rappresentative, come la Corte costituzionale, appannaggio di “tecnici”, questo effetto di intangibilità e indiscutibilità si moltiplica, soffocando ogni dibattito sul miglioramento delle istituzioni. Eppure c’è ancora chi ha la forza morale per stimolare la discussione anche su ciò che tende ad autorappresentarsi – con la responsabilità dell’opinione pubblica – come una manifestazione del sacro, considerando, di conseguenza, ogni critica sacrilega. Invece andrebbe letto un prezioso ed eretico testo del costituzionalista ed ex giudice della Consulta Nicolò Zanon, Le opinioni dissenzienti in Corte Costituzionale. Dieci casi (Zanichelli 2024), dove l’autore difende la tesi favorevole all’introduzione della “dissenting opinion”, l’opinione contraria rispetto alla decisione presa a maggioranza, nella Corte c...