Conto alla rovescia per l’assegnazione del Premio Strega 2012: chi vincerà?

Di Daniele Ciacci
16 Aprile 2012
Domani iniziano le selezioni per l'edizione 2012 dello storico premio. Dei 18 testi candidati, soltanto 12 parteciperanno al concorso finale. Alessandro Piperno, Gianrico Carofiglio ed Emanuele Trevi sono indicati come probabili vincitori. Non mancano tuttavia le polemiche, tra intrallazzi editoriali e "amicizie" tutt'altro che gratuite. E, a risentirne, è la letteratura.

Il 17 aprile prende il via il Premio Strega, uno dei riconoscimenti più controversi del panorama artistico italiano. Anche quest’anno, dunque, il vincitore si aggiudicherà cinquemila euro per il suo libro pubblicato lo scorso anno – dal primo aprile 2011 al 31 marzo 2012 – e lo inserirà nell’Olimpo dei grandi scrittori italiani. Assieme a Cesare Pavese, Alberto Moravia, Dino Buzzati, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Primo Levi e Giuseppe Pontiggia.

La storia del premio si muove parallela a quella della seconda metà del secolo scorso. Guido Alberti, presidente della società beneventana del liquore Strega, insieme agli amici Maria e Goffredo Bellonci, discute ogni domenica delle novità fresche di stampa assieme ai due coniugi. Maria Bellonci era una scrittrice, esordì nel 1939 con il romanzo Lucrezia Borgia, edito da Mondadori. Il secondo era un giornalista e critico letterario del Resto del Carlino e del Messaggero. A casa dei Bellonci, in via Fratelli Ruspoli a Roma, cominciarono a incontrarsi molti esponenti dell’entourage culturale dell’Italia del dopoguerra. E insieme ebbero l’idea di organizzare il famoso premio, che quest’anno compie sessantasei anni.

Il regolamento è molto semplice. La selezione dei finalisti passa attraverso tre tappe. Anzitutto, ogni casa editrice può proporre un testo (vi sono tuttavia casi in cui un autore si autocandida al premio) il quale, per entrare in concorso, dev’essere presentato da almeno due “Amici della domenica”, un gruppo di quattrocento persone – scrittori, autori, giornalisti, critici ma anche politici, cultori della lettura e non-addetti ai lavori – che garantiscono la validità del testo davanti alla commissione. Dodici sono le opere che partecipano al concorso e, nel caso in cui siano di più, sarà il Comitato direttivo – composto da due membri della Fondazione Bellonci, da due rappresentanti della Strega Alberti Benevento, da quattro “Amici” e tre vincitori del Premio – a selezionare i partecipanti più meritevoli, con giudizio inappellabile. Quindi, il 13 giugno prossimo, a Casa Bellonci, i candidati si ridurranno a cinque – dopo il voto dei 400 “amici” – e, il 5 luglio, si conoscerà il nome del vincitore.

Puntualissime sono comparse le polemiche. D’altronde, la presenza di Paolo Giordano o di Sandro Veronesi accanto ai nomi di Cesare Pavese e Tomasi di Lampedusa, non possono che stridere. Comuni sono le telefonate, spesso dichiarate, in cui case editrici “consigliano” agli “Amici della domenica” chi votare. Franco Cardini, uno dei 400, afferma: «Noi giurati siamo martellati dalla case editrici. Non telefonano le segreterie, no, alzano la cornetta i mammasantissima nel mondo editoriale. E chiamano chiedendo di scegliere quell’autore per amicizia con loro, o con lui, o perché sei concittadino, o sei della scuderia; se il ricatto morale o il blando tentativo di corruzione è così pressante, capita che vinca chi non lo merita». Nel 2006 si cadde nel patetico con l’assegnazione del premio alla Costituzione italiana: testo importantissimo, ma che di narrativo ha ben poco. Non per nulla Massimiliano Parente, scrittore e critico letterario, non ha peli sulla lingua nell’infamare lo Strega: «È un premio che non conta nulla. – dice a Panorama – Serve agli editori per vendere qualche copia in più».

Tra i diciotto libri presentati per questa edizione, favorito su tutti è quello di Alessandro Piperno, Inseparabile. Il fuoco amico dei ricordi edito dalla Mondadori. L’opera, pur essendo ben accolta dalla critica, pare impermeabile al pubblico medio, soprattutto in certi ambienti radical-chic dove l’autore, più che criticato, è completamente ignorato. Così, la partecipazione del magistrato del Pd Gianrico Carofiglio con Il silenzio dell’onda di Rizzoli, potrebbe spostare l’ago della bilancia. Senza escludere un possibile exploit di Qualcosa di scritto di Emanuele Trevi, edito da Ponte dalle Grazie, che racconta la storia di Pier Paolo Pasolini con documenti inediti e uno stile ben lontano dalla cronaca asettica. Non parteciperanno sicuramente al concorso la Feltrinelli e soprattutto la minimum fax, incerta sino alla fine se proporre l’ultima fatica di Carola Susani, Eravamo bambini abbastanza.

Twitter: @DanieleCiacci
 

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