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In quinta liceo, la prof di Lettere mi diceva benevolmente che ero un po’ troppo fissato con la Rivoluzione francese. In effetti neanch’io capivo veramente il motivo per cui avevo così tanto risentimento verso quell’evento così importante e divisivo della storia del mondo, almeno di quello occidentale. Lo capii poi quando incontrai i maestri che mi aiutarono a ritrovare, con la fede, anche una lettura critica della storia e delle ideologie che l’avevano orientata.
Conoscevo poco il mondo che la Grande Rivoluzione del 1789, come viene chiamata dai suoi estimatori, aveva distrutto con un “decreto legge” dell’Assemblea Nazionale nella notte del 4 agosto 1789, quando un sistema sociale venne semplicemente abolito con una decisione del parlamento rivoluzionario. Corporazioni, cioè corpi intermedi, ordini sociali, comunità, famiglie, città con privilegi, tutto scomparve in una notte, come scrive François Furet, un grande storico della Rivoluzione: «La notte di martedì 4 agosto è la...
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